“Sono entrato nell’Unitalsi un po’ per caso. A vent’anni ho fatto il mio primo pellegrinaggio a Lourdes, e da allora non mi sono fermato”. Giampiero Bagnati è il nuovo presidente regionale dell’associazione che ogni anno accompagna malati e disabili nel santuario francese e in altri luoghi di preghiera, oltre a organizzare attività di assistenza e amicizia. Succede a Roberto Torelli che aveva guidato l’Unitalsi Toscana nei precedenti undici anni.Originario di Civitavecchia, Bagnati è arrivato in Toscana per lavoro e si sente ormai figlio adottivo di questa regione, dove vive con piacere. Ha 53 anni, e fa servizio in Unitalsi da oltre trenta. Cosa si prova a Lourdes, cosa spinge tante persone a tornarci anno dopo anno? «È vero – risponde – c’è qualcosa che spinge a tornarci: quando si fa un viaggio, una vacanza, spesso si cercano mete nuove. Quello a Lourdes invece non è un viaggio come gli altri, è un pellegrinaggio dove si torna perché ogni volta è diverso. Si parte per servire e si torna serviti. Si torna con un bagaglio di esperienze che ci dà la forza di affrontare la vita, un entusiasmo interiore che ci accompagna tutto l’anno, nell’attesa di poterci tornare. Nella grotta, ai piedi di Maria, c’è qualcosa che tocca il cuore e che è difficile raccontare».