Italia
Terremoto in Emilia: Caritas, iniziative e bilancio ad un anno dal sisma
La delegazione regionale dell’Emilia Romagna ha infatti invitato le parrocchie e/o Caritas parrocchiali a organizzare in modo semplice piccoli ritrovi per condividere un pasto e una preghiera in prossimità del 20 e 29 maggio, per ricordare i momenti nei quali, le persone erano costrette a rimanere fuori dalle proprie case e strutture di ritrovo. A seguito della raccolta in tutte le parrocchie del 10 giugno 2012, sono pervenute a Caritas italiana 10,7 milioni di euro per le attività di ricostruzione e di sostegno alle popolazioni colpite, ai quali vanno aggiunti i 3 milioni di euro subito stanziati dalla Cei in fase di emergenza. Per garantire risposte adeguate sul lungo periodo alle singole realtà su un territorio così ampio, è stata avviata la realizzazione in alcuni dei comuni maggiormente colpiti di 17 centri di comunità, (per attività, liturgiche, sociali e ricreative). Nove sono stati già realizzati.
Tra giugno e luglio è prevista l’inaugurazione di altri quattro centri: il 2 giugno a Calto nella diocesi di Adria-Rovigo, il 16 giugno a Vigarano Mainarda, diocesi di Ferrara-Comacchio, il 30 giugno a San Felice sul Panaro, arcidiocesi di Modena-Nonantola e il 7 luglio a Mirandola, diocesi di Carpi. Fin dai primi giorni le Caritas diocesane dell’Emilia Romagna hanno ricevuto moltissime offerte di disponibilità a svolgere periodi di volontariato nelle zone terremotate da parte di persone di ogni età e professione. Volontari provenienti da tutta l‘Italia si sono alternati nei turni organizzati dal Coordinamento regionale della delegazione delle Caritas diocesane dell’Emilia Romagna. Inoltre Caritas italiana ha avviato sul territorio i gemellaggi tra le Regioni ecclesiastiche italiane e le diocesi colpite dal sisma, coinvolgendo 185 parrocchie e 17 zone pastorali. Ogni delegazione regionale ha fatto varie visite nelle zone gemellate, per definire un percorso che durerà nel tempo. Si prevede anche la progettazione di strutture per servizi sociali e caritativi, servizi in risposta alle vecchie e nuove povertà, e fondamentale sarà anche la progettazione sociale per la ripresa socio-economica del territorio.