Italia
Pluralismo dell’informazione: forte e chiaro
Il Presidente della Repubblica, martedì 23 luglio ha completato e reso ufficiale, ricorrendo per la prima volta allo strumento costituzionale del messaggio alle Camere, il suo pensiero su pluralismo e imparzialità dell’informazione: una riflessione che da qualche tempo aveva anticipato facendo intravedere su un tema così complesso, la sua preoccupazione ma anche la sua fiducia.
Questo aspetto forse è sfuggito a chi va sostenendo che il Capo dello Stato avrebbe dovuto attendere di controfirmare la legge sul conflitto di interessi prima di prendere posizione su una materia così delicata. Ma è la saggezza, la premura per il bene comune, a dare un supplemento d’anima alle valutazioni di ordine politico, a forzare le tappe per offrire un’indicazione nel rispetto delle regole democratiche.
Ciampi dice in apertura del messaggio che la garanzia del pluralismo e dell’imparzialità dell’informazione costituisce strumento essenziale per la democrazia compiuta: dichiarazione non passibile di fraintendimenti ed utilizzi di parte e che ribadisce più volte fino a concludere con Non c’è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell’informazione: un’affermazione, un appello, un impegno forti e chiari. Non si accontenta di parole solenni e ribadisce che il pluralismo e l’imparzialità dell’informazione potranno essere garantiti unicamente da nuove politiche pubbliche capaci di guidare l’attuale imponente processo di trasformazione del mondo dell’informazione. Aggiunge, parlando di concentrazioni televisive e rifacendosi a una sentenza della Corte Costituzionale, che il pluralismo non può essere garantito dalla presenza di un polo pubblico e di un polo privato. Parole di fondamentale importanza: il pluralismo non è riducibile a due entità (Rai e Mediaset), si realizza dando possibilità concreta di esprimersi al maggior numero possibile di voci e di volti. E questo, se vale per le televisioni, deve valere anche per tutto il sistema informativo: diarchie o oligarchie non garantiscono un pluralismo autentico.
Per le Regioni, richiamato il compito irrinunciabile dello Stato a determinare i principi fondamentali, il Presidente chiarisce che il ruolo di queste istituzioni, alla luce del titolo V della Costituzione, è di valorizzare il territorio come espressione delle identità e delle culture locali che si completano in quella nazionale e non come espressione di frammentazione e separatezza.
Per i minori, richiamato severamente il dovere di sostenere e salvaguardare la vita e l’azione delle nuove generazioni Ciampi ribadisce il diritto pieno di cittadinanza dei più piccoli, spesso considerati anche dai media cittadini di serie B.