Italia

Toscanaoggi raddoppia e si colora

Il grande giorno è arrivato. Dopo vent’anni di pagine sempre in bianco e nero, arricchite solo da qualche tocco di rosso in prima e in ultima (usato sempre con parsimonia perché poco efficace), Toscanaoggi si colora. Non è un cedimento alla moda, ma una scelta obbligata per restare al passo con gli standard della migliore stampa periodica italiana e anche alle richieste dei clienti della pubblicità. Un giornale più nuovo e, speriamo, più attraente.

Ma la novità più grossa è che il settimanale «raddoppia». Per venire incontro alle richieste di lettori e abbonati, infatti, abbiamo ampliato lo spazio dedicato all’informazione locale valorizzandola con un secondo dorso di 8 pagine. Così d’ora in avanti Toscanaoggi avrà due dorsi, che arriveranno cellofanati insieme ai lettori: uno, uguale per tutta la regione con l’informazione di carattere più generale (primo piano, regione, attualità, lettere, dossier, inventario) e altri 15 corrispondenti ad altrettante cronache diocesane, arricchiti anche da pagine di informazione ecclesiale e religiosa. Anche sul secondo dorso è presente un tocco di colore che cambierà di settimana in settimana, anche se non in quadricromia.Per l’occasione abbiamo anche mandato in pensione la vecchia grafica, più volte aggiustata nel tempo, ma che oramai dava al prodotto un senso di pesantezza. Il rinnovamento grafico è stato curato dallo studio di Aurelio Candido, lo stesso che ha ridisegnato il quotidiano «Avvenire». L’idea di fondo è quella di aumentare la leggibilità delle pagine, e la completezza dei servizi, valorizzando anche di più le foto, mai concepite come dei meri riempitivi ma elevate al rango di veri «articoli». Una foto, se scelta bene, può infatti essere più efficace di tante parole.

Un cambiamento così radicale, pur nella continuità della nostra «mission» che rimane il servizio all’informazione nella Chiesa e nella società toscana, non poteva non coinvolgere anche il simbolo stesso del settimanale, la sua testata. Cambia il colore e cambia anche il logo che richiama le antiche scritture dell’umanesimo fiorentino. E nel secondo dorso prendono evidenza e dignità di testata le vecchie diciture diocesane.

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