Italia

Toscana, quando il buio fa paura

di Simone PitossiDi emergenza in emergenza. L’estate, un tempo periodo di riposo, diventa un campo di battaglia. Prima di tutto il traffico. L’esodo delle auto che vanno e tornano dalle località costiere mandano in tilt la viabilità di autostrade, superstrade e anche delle città. E poi c’è l’acqua. Quando manca – siccità – e quando ce n’è troppa: temporali, trombe d’aria, allagamenti. L’ultima emergenza in ordine di arrivo è quella della luce. E così sono scattati i black–out a macchia di leopardo e a rotazione che hanno colpito le case, le aziende e i negozi di tutti i toscani (e anche degli italiani). Sospensioni brevi dell’energia elettrica – un’ora e mezzo – ma che hanno mandato in crisi la nostra regione. Il primo giorno di emergenza è stato il 26 giugno. Due giorni prima, infatti, si è raggiunto il recordo nei consumi di energia elettrica: 52 mila megawatt in tutta la penisola, ben 800 megawatt in più del recordo dello scorso anno (12 giugno). Così il Gtrn (Gestore della rete di trasmissione nazionale) ha deciso il black–out per risparmiare 1.300 megawatt di energia elettrica in tutt’Italia. Superata questa soglia l’intero sistema elettrico sarebbe andato in crisi. E, anche la Toscana, ha dovuto dare il suo contributo. Il consumo medio della nostra regione è in questo periodo di 2.710 megawatt. Se viene superato – raggiungendo come nei giorni scorsi i 2.870 – scatta il black–out per i 580 mila clienti toscani di Enel. In novanta minuti di stop a rotazione si risparmiano infatti quei 100-150 megawatt necessari per far rientrare l’emergenza.In questi momenti di stop c’è da fare attenzione. «Occhio soprattutto agli ascensori – osserva Luciano Martelli, responsabile regionale della comunicazione di Enel –. Nelle giornate a rischio può succedere di tutto. È vero che noi abbiamo lavorato a lungo insieme alle Prefetture per disegnare una mappa con l’orario dei possibili distacchi, ma l’ascensore, in queste emergenze, può diventare una trappola». Non solo. Le associazioni di categoria di commercianti e artigiani hanno sottolineato come queste sospensioni – soprattutto le prime, un po’ improvvise – hanno mandato in crisi le attività dei loro iscritti.I responsabili di questo innalzamento dei consumi? Sul banco degli imputati ci sono condizionatori, refrigeratori e ventilatori che in questo periodo di caldo asfissiante sono comparsi come funghi in case e negozi. E, secondo il ministro per le attività produttive Antonio Marzano, hanno stravolto il nostro sistema di consumi. Prima dell’era condizionatori il massimo dei consumi si raggiungeva nelle ore diurne dei mesi invernali. Ora, l’avvento del freddo artificiale ha ribaltato la situazione.

Fino a quando ci sarà emergenza? Gli esperti non azzardano previsioni anche se qualcuno si sbilancia sostenendo che il pericolo dovrebbe ripetersi fino al 2005. Anno in cui è prevista l’entrata in funzione di tre nuove grandi centrali di proprietà dell’Eni. Nel frattempo non resta che sperare in un bel temporale che abbassi la temperatura atmosferica. Sempre che, al temporale non segua l’allagamento o, ancora peggio, l’alluvione. E all’emergenza luce, subentri l’emergenza acqua.