Italia
Religioni ed Europa, una Carta del dialogo
Responsabilità davanti a Dio. Commentando la Costituzione tedesca, Charlotte Knobloch, vicepresidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania, ha definito il “riferimento a Dio” come un “elemento di pace”. Knobloch ha lamentato la mancanza di questo elemento, e in particolare della radice ebraico-cristiana, nel Preambolo della Costituzione europea. Un riferimento, ha spiegato la relatrice ebrea, che non va inteso come invocazione di uno “Stato teocratico”, ma semplicemente come “garanzia della pluralità di opinioni, della democrazia e della tolleranza”, come “responsabilità davanti a Dio”. La libertà di religione, ha poi aggiunto, è un “elemento fondamentale delle società occidentali” e questa libertà “deve valere per tutti: per le Chiese, le Moschee, le Sinagoghe”.
Il rettore della moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, ha espresso, a nome dei musulmani francesi il desiderio “che l’Ue mantenga con le Chiese un dialogo strutturato”, secondo quanto affermato nella Dichiarazione n.11 del Trattato di Amsterdam. Consapevole che l’Europa oggi “ha paura di dichiarazioni aggressive e dell’immagine totalmente negativa dei musulmani” veicolata dai media, Boubaker ha insistito sull’esistenza di una corrente “liberale e moderata” dell’Islam nel continente. “È una corrente – ha detto – che vuole dialogare, modernizzarsi in Europa” e sta all’Europa dare a questa corrente “credibilità” per contribuire alla “vitalità” dell’Europa stessa. “A lungo termine – ha concluso il rettore della moschea di Parigi – questa corrente positiva dovrà rendere possibile l’incontro tra l’Europa e l’Islam. L’Islam è tolleranza e pace, il Corano lo afferma più volte”.
Una Carta del dialogo interreligioso. “Nei Paesi di più consolidata immigrazione ha osservato il ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu il dialogo e il confronto hanno già prodotto esperienze di comprensione reciproca e di integrazione sociale” e un “aiuto decisivo può venire dal dialogo fra le grandi religioni monoteiste nate nel Mediterraneo”. “Auspico ha aggiunto che questa iniziativa sul dialogo interreligioso possa col tempo portare ad una sorta di Carta europea del dialogo interreligioso”. “L’Europa del terzo millennio ha concluso deve saper dire qualcosa al mondo declinando insieme le sue migliori tradizioni culturali e religiose e la sua concezione laica dello Stato democratico”.