Italia
Infibulazione, la situazione in Italia e nel mondo
Sono oltre 40 mila in Italia le donne che hanno subito mutilazioni sessuali, e ogni anno nel nostro Paese almeno 6 mila bambine di età compresa fra i 4 e i 12 anni sono sottoposte a questo tipo di violenza. Per lo più, si tratta di immigrate di origine somala e nigeriana e delle loro figlie.
Proprio in questi giorni le Commissione Affari sociali e Giustizia della Camera hanno adottato un testo-base che prevede per i responsabili di mutilazioni genitali la reclusione da 6 a 12 anni e, se il responsabile non è cittadino italiano, espulsione «definitiva» dal nostro Paese, una volta uscito dal carcere. Il provvedimento ribadisce la linea dura per chi «pratica, agevola o favorisce» lesioni o mutilazioni che non siano terapeuticamente giustificate, ma prevede anche interventi di prevenzione e riabilitazione. Il testo-base era stato proposto già la scorsa settimana dai due relatori, Carolina Lussana (Lega) per la Commissione Giustizia e Domenico Di Virgilio (FI) per la Affari sociali. Quest’ultimo ha riferito che l’adozione del testo-base è avvenuta con l’assenso di tutti i gruppi politici, a esclusione di An e Udc. Il capogruppo di An in Commissione Affari sociali, Giulio Conti (che è anche responsabile sanità del partito), è apparso fortemente contrariato al termine della seduta. «È stato adottato un testo base – ha spiegato – che non prevede neppure la definizione dell’oggetto della legge, cioè non spiega che cosa sono le mutilazioni sessuali» in questione. Conti ha già annunciato la netta opposizione ad ogni ipotesi di esaminare il testo in sede legislativa (senza passare per l’Aula di Montecitorio): «An è contraria. È assurdo che di questi argomenti non si parli in Assemblea