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Michele, segni particolari… bravissimo
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Eppure il nostro studente dei record è decisamente il prototipo dell’antisecchione, di quelli che sui libri proprio non si ammazzano. L’abbiamo beccato per telefono al volo, quasi sull’uscio di casa: «Sai dice sono appena rientrato da scuola. Il tempo di mangiare e tra poco devo scappare. Ho la partita di basket a Pietrasanta, quest’anno giochiamo infrasettimana ed è un bell’impegno. Fra l’altro non rientro prestissimo».
Già, Michele, ma la scuola e i compiti?
«Mi sono avvantaggiato, ho messo a frutto i momenti liberi. Certo bisogna studiare, ma penso che la tecnica sia quella di stare molto attenti in classe e seguire le cose con metodo e regolarità. Il lavoro deve essere costante. E poi credo che concentrarsi esclusivamente sugli studi non sia positivo, serve coltivare anche altri interessi».
Consigli saggi ma, sii sincero, i tuoi compagni non sono un po’ invidiosi del tuo successo?
Ma ci sarà pure qualcosa che non sai fare, avrai anche tu un difettuccio?
«I miei genitori dicono sempre che sono un gran testardo. Posso dirti anche che non so sciare. Anche l’italiano non mi fa impazzire. Per fortuna scrivo benino e così me la cavo anche qui. Devo comunque ringraziare proprio papà e mamma che, oltre a coccolarmi sono figlio unico mi hanno da sempre stimolato in tutto e insegnato molte cose. Ho imparato, per esempio, che bisogna guardare avanti e non abbattersi».
Intanto, come studente più bravo d’Italia, ti sei portato a casa un bel gruzzoletto…
«Come premio ho ricevuto 775 euro. Un aiutino per la macchina che vorrei comprare. Mi piacerebbe la Focus ma è un po’ grossima. E poi forse meglio acquistarla usata. Come premio alla scuola invece sono andati otto mila euro che serviranno per l’organizzazione della gara l’anno prossimo. Il regolamento dice infatti che spetta alla scuola vincitrice dell’ultima edizione organizzare il concorso l’anno successivo ma la stessa scuola non può farvi partecipare nessuno dei propri studenti».
Da quando hai vinto la gara Igea, per la quale sarai premiato a Roma alla fine di marzo, in molti ti hanno telefonato o si sono fatti vivi per congratularsi, segno della stima e dell’affetto che circola nei tuoi confronti…
«È vero, mi hanno contattato parenti, amici, professori, autorità, ma non mi sarei mai aspettato la telefonata della maestra di mio padre che a ottant’anni ha voluto farmi un saluto e dimostrarmi il suo affetto. Quella vocina flebile al telefono mi ha davvero colpito».
A giugno farai la maturità. Programmi per il futuro?
«Ho deciso che mi iscriverò alla facoltà di Economia e commercio a Pisa. Proverò anche il concorso alla Scuola Sant’Anna».
Il tempo stringe. Michele va di fretta. Oggi, dopo la scuola, lo attende la pallacanestro, domani il gruppo del dopocresima in parrocchia, il fine settimana la sua ragazza viareggina… Come è giusto che sia anche per un ragazzo dieci e lode.