Italia

Michele, segni particolari… bravissimo

DI LORELLA PELLISStudiare? E dove lo trova il tempo? Ci sono il basket a livello agonistico, gli amici, la musica pop, la Juve, il computer, la ragazza… e c’è anche l’impegno costante in parrocchia. Comunque nella giornata un po’ di spazio per i libri rimane anche se lui non ci passa sopra ore e ore…Sembrerebbe il ritratto di uno studente delle superiori, senza infamia e senza lode, promosso alla fine dell’anno magari con qualche risicata sufficienza e nulla più. Invece – udite udite – stiamo parlando del più bravo studente italiano di ragioneria, anzi – per essere precisi – di ragioneria Igea, quella ad indirizzo giuridico-economico-amministrativo. Michele Magistrelli, 19 anni ad aprile, di Castelnuovo Garfagnana in provincia di Lucca – ma è nato a Barga – frequenta la classe quinta dell’Itcg «Luigi Campedelli» ed ha vinto la Gara nazionale, promossa ogni anno dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca. Un vero e proprio campionato tra gli istituti tecnici commerciali Igea di tutta Italia, svoltosi lo scorso dicembre ad Asola, in provincia di Mantova. Ogni scuola che partecipa iscrive al concorso un solo studente, quello che in quarta ha ottenuto la miglior pagella. Al «Campedelli» è toccato a Michele che – riudite riudite – l’anno scorso è stato promosso con tutti dieci, ben undici corrispondenti alle altrettante materie scolastiche, condotta compresa. E nel primo quadrimestre di quest’anno la media è del nove e mezzo!

Eppure il nostro studente dei record è decisamente il prototipo dell’antisecchione, di quelli che sui libri proprio non si ammazzano. L’abbiamo beccato per telefono al volo, quasi sull’uscio di casa: «Sai – dice – sono appena rientrato da scuola. Il tempo di mangiare e tra poco devo scappare. Ho la partita di basket a Pietrasanta, quest’anno giochiamo infrasettimana ed è un bell’impegno. Fra l’altro non rientro prestissimo».

Già, Michele, ma la scuola e i compiti?

«Mi sono avvantaggiato, ho messo a frutto i momenti liberi. Certo bisogna studiare, ma penso che la tecnica sia quella di stare molto attenti in classe e seguire le cose con metodo e regolarità. Il lavoro deve essere costante. E poi credo che concentrarsi esclusivamente sugli studi non sia positivo, serve coltivare anche altri interessi».

Consigli saggi ma, sii sincero, i tuoi compagni non sono un po’ invidiosi del tuo successo?

«Senza dubbio il mio è stato un riconoscimento a livello nazionale e mi ha dato molta soddisfazione, ma la cosa che mi ha reso più contento è la solidarietà da parte degli insegnanti e soprattutto dei miei compagni. Abbiamo fatto festa insieme. Nessuna invidia, ti assicuro, tutt’altro».Se lo dice lui – e altri lo confermano – ci crediamo. Certo non è facile non provare un minimo di gelosia per chi ottiene tali risultati. Basta pensare che per due volte Michele ha partecipato insieme ai trecento migliori studenti d’Italia alla finale regionale delle Olimpiadi di matematica a Cesenatico. Ha anche vinto il concorso del Movimento per la vita fiorentino che offre in premio un viaggio a Strasburgo, come pure ha trionfato per quattro anni consecutivi al concorso per le scuole organizzato dal comune di Viareggio sul tema «I giovani e la vita pubblica del Paese».

Ma ci sarà pure qualcosa che non sai fare, avrai anche tu un difettuccio?

«I miei genitori dicono sempre che sono un gran testardo. Posso dirti anche che non so sciare. Anche l’italiano non mi fa impazzire. Per fortuna scrivo benino e così me la cavo anche qui. Devo comunque ringraziare proprio papà e mamma che, oltre a coccolarmi – sono figlio unico – mi hanno da sempre stimolato in tutto e insegnato molte cose. Ho imparato, per esempio, che bisogna guardare avanti e non abbattersi».

Intanto, come studente più bravo d’Italia, ti sei portato a casa un bel gruzzoletto…

«Come premio ho ricevuto 775 euro. Un aiutino per la macchina che vorrei comprare. Mi piacerebbe la “Focus” ma è un po’ grossima. E poi forse meglio acquistarla usata. Come premio alla scuola invece sono andati otto mila euro che serviranno per l’organizzazione della gara l’anno prossimo. Il regolamento dice infatti che spetta alla scuola vincitrice dell’ultima edizione organizzare il concorso l’anno successivo ma la stessa scuola non può farvi partecipare nessuno dei propri studenti».

Da quando hai vinto la gara Igea, per la quale sarai premiato a Roma alla fine di marzo, in molti ti hanno telefonato o si sono fatti vivi per congratularsi, segno della stima e dell’affetto che circola nei tuoi confronti…

«È vero, mi hanno contattato parenti, amici, professori, autorità, ma non mi sarei mai aspettato la telefonata della maestra di mio padre che a ottant’anni ha voluto farmi un saluto e dimostrarmi il suo affetto. Quella vocina flebile al telefono mi ha davvero colpito».

A giugno farai la maturità. Programmi per il futuro?

«Ho deciso che mi iscriverò alla facoltà di Economia e commercio a Pisa. Proverò anche il concorso alla Scuola Sant’Anna».

Il tempo stringe. Michele va di fretta. Oggi, dopo la scuola, lo attende la pallacanestro, domani il gruppo del dopocresima in parrocchia, il fine settimana la sua ragazza viareggina… Come è giusto che sia anche per un ragazzo dieci e lode.

Giovani, diventare grandi tra autonomia e dipendenza

Adolescenza, l’età difficile