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Africa, le guerre dimenticate

Un po’ tutta l’Africa è percorsa da guerre e violenze. Oltre a situazioni di tensione nel Sahara Occidentale, in Algeria, Sierra Leone, Congo Brazzaville e Senegal, ecco i conflitti in corso secondo l’ottimo sito www.warnews.it.

Liberia La più antica Repubblica d’Africa (1847) è devastata da 14 anni di guerre civili. Nell’agosto del 2003, dopo un mese di assedio dei ribelli del Lurd è stato costretto all’esilio il dittatore Charles Taylor, rifugiatosi in Nigeria. Ma il dopo Taylor è tutt’altro che pacifico. Nigeria La Nigeria è divisa in oltre 250 gruppi etnici-linguistici diversi. Le religioni principali sono il Cattolicesimo e l’Islam, ma anche le religioni tradizionali dell’Africa. Gli scontri principali si sono verificati tra le popolazioni musulmane del nord, gli Hausa-Fulani, e quelle cristiane-animiste del sud, Yoruba. Repubblica Centrafricana Dal 25 ottobre 2002 la Repubblica Centrafricana è dilaniata da una guerra civile che oppone i ribelli di François Bozizé, ex- capo delle forze armate, al presidente Félix Patassé, in carica dal 1993, rieletto sei anni dopo non senza polemiche. È il sesto tentato colpo di stato nei primi 9 anni di governo parlamentare. Eritrea-Etiopia Dopo una guerra trentennale (1962-1991), l’Eritrea ha ottenuto l’indipendenza dall’Etiopia nel 1993. Ma confini poco chiari e non definitivi hanno portato ad un rapido deterioramento dei rapporti tra i due Paesi, finché nel 1998 le truppe di Asmara decidono di varcare il confine, dando inizio a una sanguinosa guerra a tutto campo (1998-2000). Dopo 2 anni di conflitto e oltre 70 mila morti, Etiopia ed Eritrea cessano le ostilità e si affidano all’Onu per decidere definitivamente dei propri confini. Ma sono ancora ben lontani dall’aver trovato un accordo. Somalia Dopo l’uscita di scenda di Siad Barre nel 1991, è iniziata una violentissima guerra di potere tra i vari clan, guidati dai «signori della guerra». Nel ’92 sono intervenuti gli Usa e contingenti di pace internazionali, che non sono riusciti a riportare l’ordine. Così nel 1995 la truppe ONU se ne sono andate, lasciando la Somalia in una spirale di violenze che, fino ad oggi, ha provocato quasi mezzo milione di morti (contando anche i morti per la carestia generata dalla guerra). Nell’agosto del 2000 una conferenza di riconciliazione nazionale ha eletto Abdiqasim Salad Hassan presidente che però si scontra con la dura resistenza di vari gruppi armati, soprattutto dell’Esercito di Resistenza degli Rahanwein (RRA) guidato da Hassan Mohamed Nur, appoggiato dalla vicina Etiopia. Uganda Il Presidente Roweri Museveni, al potere dal 1988, continua a dover affrontare una guerra civile logorante che dura da quasi 20 anni e che ha provocato una grave crisi economica. L’LRA (Armata di resistenza del signore) terrorizza le province del nord fin dal 1987, abitate dagli Acholi, ai confini con il Sudan. Ed è proprio in Sudan che gli Olum («erba» così vengono chiamati in lingua Acholi) hanno le loro basi e da lì partono molti dei loro attacchi. BurundiL’ultimo decennio di guerra tra le due maggiori componenti etniche del Burundi, i Tutsi e gli Hutu, iniziato nel 1993, ha provocato almeno 300 mila morti ed un milione di sfollati. Dopo una serie di colloqui i ribelli hutu del CNDD-FDD (Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia) di Pierre Nkurunziza hanno raggiunto l’8 ottobre 2003 un accordo con il governo di unità nazionale, guidato dall’hutu moderato Domitien Ndayizeye. Alle trattative non hanno partecipato finora le FNL (Forze di liberazione nazionale di Agathon Rwasa), che recentemente sembrano però intenzionate ad aprire dei colloqui di pace. Congo Repubblica Democratica Una «Guerra Mondiale Africana», come è stata definita, vede combattersi sul territorio congolese gli eserciti regolari di ben sei Paesi per il controllo dei ricchi giacimenti di diamanti, oro e coltan. Il Congo si è così ritrovato diviso in una parte orientale controllata dai ribelli e una occidentale ancora in mano alle truppe di Kabila. Almeno 350mila le vittime, 2 milioni e mezzo contando anche i morti per carestie e malattie causate dal conflitto. Costa d’Avorio La situazione nella ex colonia francese, indipendente dal 7 agosto 1960 è precipitata il 19 settembre 2003 con il tentativo di golpe contro Laurent Gbagbo. Il presidente ha accusato il vicino Burkina Faso di essere coinvolto nel tentativo di golpe. Dal canto suo Burkina Faso e Mali, rimproverano alla Costa d’Avorio di avere espulso e perseguitato migliaia di immigrati, presi come capri ispiratori della crisi economica. Già dai giorni immediatamente seguenti la rivolta un contingente di circa 900 uomini dell’esercito francese è presente sul territorio ivoriano; ufficialmente i soldati francesi non partecipano alle ostilità ma offrono supporto logistico ed organizzativo alle truppe governative. Sudan Guerra civile da 20 anni tra il governo settentrionale di Karthoum (nazionalista, arabo e islamico) ed i ribelli del Sudan People’s Liberation Army (SPLA), che rivendicano l’indipendenza delle regioni meridionali del Paese (nero e cristiano-animista).