Italia

Irc, firmata l’intesa

Il presidente della Cei, card. Camillo Ruini, e il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica, Letizia Moratti, hanno firmato il 26 maggio l’Intesa sugli “Obiettivi specifici di apprendimento per l’insegnamento della religione cattolica” (Irc) nella scuola secondaria di primo grado (nella foto il momento della firma). Alla firma hanno presenziato mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, dirigenti e personale del Miur che hanno collaborato alla stesura degli obiettivi, gli addetti al Servizio Cei per l’Irc e i rappresentanti regionali degli Uffici diocesani per l’Irc. Negli ultimi dieci anni, in Italia, l’Irc è stato scelto da oltre il 92% dei cittadini; attualmente gli insegnanti di religione cattolica inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado sono oltre 20mila: i laici risultano essere più dell’80%, seguiti dai sacerdoti (16%), dalle religiose (2,4%) e dai religiosi (1,1%). Al concorso del 21 e 22 aprile, per l’immissione in ruolo, hanno partecipato circa 17mila insegnanti in tutta Italia, di cui circa 1.300 nel Veneto; le cattedre a concorso costituiscono il 70% di quelle operanti nelle scuole statali nell’anno scolastico 2002/2003.

IN “ARMONIA” CON LA RIFORMA. “La riforma scolastica in corso di attuazione – ha detto il card. Ruini – si qualifica per l’attenzione a una didattica rinnovata e mira a realizzare una convergenza fra le diverse discipline”. In questo contesto, la Cei ha dato il proprio “apporto” per un Irc “armonicamente integrato nel sistema scolastico e dinamicamente idoneo a interagire con le altre discipline”. Gli obiettivi dell’Irc, dunque, “si inquadrano opportunamente con gli Obiettivi specifici delle altre discipline” e soprattutto, ha spiegato il presidente della Cei, con il “profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (6-14 anni)”, e “manifestano un’adeguata rispondenza con gli orientamenti didattici proposti dalle ‘indicazioni nazionali’, tenendo ovviamente nella dovuta considerazione la specificità dell’Irc”. Gli Obiettivi, che si collocano nel solco dei “programmi” in vigore nella scuola media inferiore, secondo Ruini “valorizzano i risultati della sperimentazione attivata dalla Cei negli anni 1988-2000 e completano il quadro degli Obiettivi per il primo ciclo”. La firma dà attuazione a quanto previsto dall’Accordo di revisione del Concordato lateranense del 18 febbraio 1984, che prevede la possibilità di “adeguare i programmi dell’Irc d’intesa tra le parti”, e fa seguito alla firma congiunta degli Obiettivi specifici della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, del 23 ottobre 2003. La prossima tappa: la definizione degli Obiettivi specifici dell’Irc per la scuola secondaria di secondo grado.

PIÙ DI 15 MILA NUOVI INSEGNANTI. Nei prossimi tre anni, verranno assunti 15.383 insegnanti di religione a tempo indeterminato, di cui 9.229 per il prossimo anno scolastico. Lo ha annunciato il ministro Moratti, che citando il recente concorso per l’immissione in ruolo degli insegnanti di religione cattolica ha informato che “si sta svolgendo la correzione degli scritti” e che “l’amministrazione si sta impegnando per far sì che le prove si concludano al più preso, in modo da consentire le prime immissioni in ruolo fin dal prossimo anno scolastico. Ho già firmato il decreto di determinazione degli organici e la programmazione triennale”. Quanto alla firma del 26 maggio, Moratti l’ha definita “un ulteriore progresso della riforma della scuola”, che “pone l’accento sul gran valore della reciproca collaborazione” tra Cei e Miur e “sulla costante condivisione delle mete educative, nello spirito di sevizio verso i giovani italiani”.

IL “CONTRIBUTO” DELLA CHIESA. “Con l’accordo di oggi – ha proseguito il ministro – portiamo a compimento la messa a punto dei programmi della religione cattolica nel primo ciclo, per dare la necessaria completezza e armonia al processo educativo e per inserire pienamente l’insegnamento della religione cattolica nella riforma degli ordinamenti scolastici”. A questo proposito, il ministro ha espresso alla Chiesa italiana “gratitudine” per “l’appoggio ininterrotto al processo di rinnovamento della scuola italiana, appoggio che viene costantemente e pubblicamente rinnovato”, e ha citato il “rilevante contributo” della Cei “al dibattito sul ruolo dell’educazione”, volto a “elaborare una risposta pedagogica, ispirata all’antropologia cristiana, alle diverse problematiche oggi emergenti in quest’ambito”. “Sappiamo di poter confidare sul prezioso e costante sostegno della Conferenza episcopale al processo di riforma”, ha concluso Moratti, riconfermando la “collaborazione” tra Cei e Miur “per garantire sempre meglio il diritto dei giovani a una formazione religiosa piena e consapevole, parte integrante del processo di crescita personale”.M.M.N.