Italia

Giovani a confronto da una riva all’altra del Mediterraneo

di Giovanni SpinosoUna bella sorpresa nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza. Siamo nell’antica e prestigiosa università di Al-Azhar al Cairo, fondata – prima nel mondo – nel 960: ad attendere l’apertura del convegno internazionale ci sono tanti studenti e tra di loro molte ragazze, il capo coperto da veli di ogni colore.

Il tema centrale del convegno li riguarda in prima persona: confronto tra le nuove generazioni della Riva Sud e Riva Nord del Mediterraneo.

L’idea è stata dell’università di Firenze: far discutere insieme studiosi di sociologia italiani e docenti universitari egiziani, libanesi, siriani e giordani sulle problematiche proprie dei giovani del bacino mediterraneo.Può sembrare strano, ma è la prima volta che avviene un incontro così ravvicinato con ricercatori italiani all’interno dell’università di Al-Azhar, nella capitale egiziana. Dall’Università Cattolica di Milano i ricercatori Marco Caselli, Fabio Introini e Cristina Pasqualini hanno presentato i primi risultati di uno studio, coordinato dal prof. Vincenzo Cesareo e cofinanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica, che sta per essere pubblicato nelle edizioni de «Il Mulino». Alla ricerca su «Istituzioni e frammentazione sociale, i comportamenti giovanili», hanno collaborato dieci atenei.Dall’università di Padova il prof. Enzo Pace, ordinario di Sociologia delle religioni presso la facoltà di scienze politiche, ha fatto una sintesi delle principali ricerche sulla realtà giovanile in Italia negli ultimi venti anni. Annalisa Frisina, dottoranda in sociologia, presso l’ateneo di Padova, ha parlato dei problemi dei giovani musulmani in Italia ed ha illustrato una sua recente ricerca tra le scolaresche italiane su «quale Islam si propone e quale Islam si recepisce». Il prof. Roberto de Vita, ordinario di sociologia nell’ateneo di Siena, ha presentato una panoramica sugli atteggiamenti di valore e sulla fiducia nelle istituzioni, mentre Fabio Berti, ricercatore nella stessa università, ha svolto un report su «i giovani italiani tra studio e lavoro flessibile». Lorenzo Nasi, assegnista di ricerca in sociologia a Scienze politiche in Siena, ha relazionato su «Giovani, immigrazione e razzismo in Italia».Una relazione sul tema «i giovani e la comunicazione» è stata svolta da Silvia Fornari, docente a Perugia. Un contributo è venuto anche dall’Università di Messina, tramite Dario Tomasello, italianista, al quale l’ateneo ha affidato, come musulmano, l’insegnamento di «cultura islamica».

A presiedere la seduta inaugurale il segretario generale della Lega delle Università Islamiche, prof. Gia’afar Abdel Salam, il Magnifico rettore dell’università di Al-Azhar, prof. Ahmad Mohamad El Tayyeb, il Ministro della gioventù e dello sport Anas Al-Faqui e il prof. Paolo Blasi, dell’Università di Firenze.

Tessitore instancabile dei rapporti tra le università il prof. Mahmoud Salem Elsheikh, che è anche segretario del «Comitato Oriente-Occidente» dell’università di Firenze, creato nel 1997.

È significativo che il convegno sia stato promosso dall’università di Firenze, in collaborazione con la Lega delle Università Islamiche . Fondata nel 1969, con sede principale in Marocco, la Lega ha trasferito dal giugno 1996 la sede proprio in Egitto ed ora comprende più di 80 università e istituzioni d’ insegnamento superiore sparse in tutto il mondo.

I report diffusi durante i tre giorni del Convegno internazionale (25-27 settembre) hanno permesso un primo, sia pur timido, confronto tra ricerche sui temi dell’identità, la famiglia, lavoro, disoccupazione, immigrazione, partecipazione politica e sociale, tempo libero, difesa dell’ambiente, lotta all’analfabetismo e alle tossicodipendenze.

Era previsto anche un contributo diretto al dibattito di Khalid Chaouki, studente universitario del Marocco in Italia, attualmente presidente dell’associazione «Giovani musulmani italiani», con sede a Milano. Ma all’ultimo momento non ha ottenuto il visto.

Rappresentative le presenze dei docenti egiziani, provenienti anche dalle università di Alessandria, Aim-Shams, Helwan, Al Mansura, Zaqaziq .Invitati alcuni docenti dalle università di Damasco, di Beirut e di Yarmouk in Giordania. Intervenuto anche il prof. Hassan Rateb, economista e uomo d’affari, presidente di SAMA Group. L’Imam di Al-Azhar, Sheikh Mohamed Sayyed Tantawi, ha seguito con attenzione le giornate di studio ed ha preso il microfono per esprimere una netta condanna dei sequestri in Irak. Una pratica – ha detto – che con la religione islamica non ha niente a che vedere.

Le sedute sono state vivacizzate da numerosi interventi di studenti e studentesse: i più seguono corsi di sociologia e di giornalismo, ma ci sono anche di altre facoltà, da medicina a chimica e giurisprudenza.

Da notare come diversi relatori egiziani – partiti con un atteggiamento quasi aggressivo e quindi di chiusura, ad esempio sui pericoli nascosti nell’uso di Internet e del tempo libero – confrontandosi con le realtà giovanili emerse dalle analisi dei docenti italiani, abbiano alla fine accettato di confrontarsi, talora ricredendosi.Alla seduta finale, presieduta dal prof. Abdallah Al-Tatawi, pro rettore dell’università del Cairo, è intervenuto anche il Ministro dell’università e della ricerca scientifica Amro Salama.

Articolata – a conclusione del convegno – la Raccomandazione finale, con l’indicazione di una serie di impegni di lavoro e di proposte.

È stato confermato un percorso di stretta collaborazione tra la Lega delle Università Islamiche e l’università di Firenze, ma anche con docenti e ricercatori degli atenei di Milano, Padova, Siena, Perugia e Messina.

L’ateneo fiorentino iniziò i contatti già nel 1997 con il convegno su «Europa e Islam: tredici secoli di storia comune». Seguì nel 1998 al Cairo un convegno sulla collaborazione economica tra i paesi del Mediterraneo. Ed ancora nel 2000 il convegno internazionale su «Islam ed Europa all’alba del terzo millennio», tenutosi a Roma presso la Pontificia università gregoriana.

L’università di Firenze ha allo studio un progetto di un master sulla civiltà e cultura islamica, mentre è entrato nell’ultima fase organizzativa il nuovo convegno sulla collaborazione economica tra i paesi del Mediterraneo che si terrà il 20 e 21 novembre al Cairo, presso la sede della Lega degli Stati Arabi, sotto il patrocinio del segretario generale Amr Moussa e del Ministro degli esteri italiano, Franco Frattini.