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Presepi, dal «verismo» di San Gervasio (Firenze) alla mostra di Pieve Fosciana
Non un presepe ma una natività: una scena che più essenziale non si può. Maria, Giuseppe, il Bambino e nemmeno il bue e l’asino a riscaldarlo: ma anche una scena che più realistica non si può, ambientata in una stalla toscana riprodotta nei minimi particolari. A evidenziare la centralità del Bambino appena nato, una luce che lo raggiunge e viene riflessa, come ne se fosse proprio Lui la fonte. Infine, la grande scritta “Venite adoremus” posta in alto a invitare tutti a trasformarsi in qualche modo nei personaggi mancanti. L’originale allestimento realizzato da un gruppo di famiglie della parrocchia fiorentina dei Santi Gervasio e Protasio, coordinate dal vicario parrocchiale don Silvio Zannelli ha suscitato molta ammirazione, considerata anche la maestria nel riprodurre anche le pietre e il pavimento in cotto utilizzando solo polistirolo ricoperto di gesso e dipinto. I protagonisti dell’iniziativa ci raccontano com’è andata nella prima parte del video. La seconda è invece dedicata a Pieve Fosciana, in Garfagnana, dove domenica 20 gennaio si chiude l’ormai tradizionale mostra di presepi che accoglie, a fianco della chiesa parrocchiale, allestimenti particolari di varia natura, tra cui molti diorami, realizzazioni prospettiche molto accurate dedicate non solo alla Natività ma anche ad altri episodi del Vangelo. Sarà presente per l’occasione il vescovo di San Miniato mons. Andrea Migliavacca, che celebrerà la Messa, mentre nel pomeriggio avrà luogo una rassegna di corali del circuito “Terre di Presepi”. A parlarcene è il presepista e responsabile della mostra Maurizio Turriani.