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La difficile successione ad Arafat
Al vecchio combattente dell’Olp, premio Nobel per la pace, è stato concesso di lasciare Ramallah per ricoverarsi nell’ospedale parigino specializzato nelle malattie del sangue. Dopo il trasferimento di Arafat, il comitato esecutivo dell’Olp e il comitato centrale di Fatah si sono riuniti affidando a Ahmad Qurei (Abu ‘Ala), primo ministro dell’Anp e a Mahmoud Abbas (Abu Mazen), segretario generale dell’Olp, la direzione delle due grandi istituzioni che rappresentano i palestinesi dei territori e della diaspora. Giuridicamente, queste due funzioni, non dovrebbero necessariamente coincidere nella stessa persona; l’idea, dunque, di una leadership collegiale non sarebbe del tutto priva di senso; un collegio di due persone (o più) con diritto esclusivo di decisione, secondo la competenza di ciascuno, con un dovere di consultazione dell’altro (sistema di contreseing francese?). Questo collegio guiderebbe i territori palestinesi fino a raggiungere un accordo finale con Israele e la costruzione di uno stato palestinese.
La «Legge fondamentale» prevede che, in caso di morte del presidente, il presidente del Consiglio Legislativo Palestinese (Clp) diriga l’Anp per 60 giorni, il tempo necessario per preparare le elezioni di un nuovo presidente. Questo non sarà fattibile, per varie ragioni: primo, Rouhi Fattouh, eletto presidente del Clp dopo che Ahmad Qurei è stato nominato primo ministro, ha per utilizzare le stesse parole di alcuni dirigenti palestinesi «poco peso politico». Secondo, non sarà possibile organizzare le elezioni entro 60 giorni. Terzo, non c’è bisogno di un presidente dell’Anp (questa è un’opinione personale), perché dal 2003, c’è un primo ministro (Abu ‘Ala che è stato designato dopo le dimissioni di Abu Mazen
Secondo il Comitato Centrale delle Elezioni, presiduto dal Hanna Nasser, la registrazione avrebbe coperto i palestinesi della Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. I palestinesi interessati (sopra i 17 anni) sono 1,8 milioni (47% della popolazione). Secondo Palestine Media Center, le elezioni municipali si terranno in quattro tappe, il primo round comincerà il 9 dicembre prossimo in 36 città e villagi su 128 (la data potrebbe essere ancora una volta rimandata, in caso di un anticipo dell’elezione del presidente dell’ANP).
Le ultime elezioni municipali in cisgiordania furono fatte nel 1976, sotto l’occupazione israeliana: era la risposta israeliana al crescente ruolo dell’OLP, cercando di creare una leadership locale, facile a manipulare e a controllare. Il contesto oggi è diverso ma il pericolo è lo stesso. Tuttavia, le elezioni municpali (anche a Gaza) sono necessarie per creare autorità locali che riflettono il tessuto sociale e politico della populazione interessata.
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Mostra il grafico delle istituzioni palestinesi (autore Asem Khalil)