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Ricerca: 575 milioni agli scienziati europei. In testa tedeschi e italiani
Nuovi finanziamenti per consentire ai ricercatori di «consolidare le proprie squadre» e di «sviluppare ulteriormente le idee migliori». È quanto si propone il Consiglio europeo della ricerca che ha selezionato 312 scienziati «di punta» con il primo concorso per borse di studio di consolidamento (Consolidator Grant). In pratica si tratta di un fondo da 575 milioni di euro che è stato assegnato a scienziati esperti, con almeno 7 e massimo 12 anni di attività oltre il dottorato, che hanno presentato progetti innovativi e forieri di ricadute concrete.
Tra i progetti selezionati, ad esempio, uno riguarda la previsione delle eruzioni vulcaniche, un altro esplora il ruolo dei fattori genetici e ambientali nei circuiti cerebrali a livello embrionale. La media per ogni borsa di studio assegnata è pari a 1,84 milioni di euro fino a un massimo di 2,75 milioni. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria Ue per la ricerca, afferma: «Questi ricercatori percorrono strade innovative che faranno avanzare la conoscenza e apporteranno un contributo concreto nella società»; per questo si «offre loro un’assistenza in una fase cruciale, in cui è spesso difficile reperire finanziamenti: quando hanno bisogno di spingersi avanti nella carriera sviluppando la loro propria ricerca con la loro squadra».
Le borse sono assegnate (dopo l’analisi di 3.600 domande) a ricercatori di 33 diverse nazionalità, ospitati in istituti situati in 21 diversi Paesi d’Europa. Il maggior numero di istituti di ricerca assegnatari di assegni è in Gran Bretagna (62), seguita dalla Germania (43) e dalla Francia (42). In termini di nazionalità dei ricercatori, tedeschi (48 borse di studio) e italiani (46) sono i più numerosi. L’età media dei ricercatori selezionati è 39 anni; solo un quarto sono donne. «Il 45% dei borsisti – spiega la Commissione Ue – è stato selezionato nel settore ‘fisica e ingegneria’, il 37% in quello delle ‘scienze della vita’ e il 19% in quello delle scienze sociali e umane».