Italia

Un 2004 pieno di disastri

Il terremoto di magnitudo 9 della scala Richter dello scorso 26 dicembre, seguito da un devastante tsunami, è l’ultimo e il più grave di una serie di disastri ambientali che hanno provocato migliaia di morti nel corso del 2004, in particolare nei Paesi del sud del mondo. Tra gli altri, vanno ricordati i seguenti gravissimi fenomeni meteorologici e sismici:

• 4 febbraio: piogge torrenziali provocano 161 morti e quasi 120.000 senzatetto in Brasile;

• 24 febbraio: in Marocco muoiono 572 persone a causa di un terremoto di magnitudo 6.1 della scala Richter;

• 15 maggio: a Myanmar 140 morti e 18.000 senzatetto riconosciuti da regime militare a causa di violenti rovesci temporaleschi;

• 27 maggio: 410 vittime nella Repubblica Dominicana a causa delle piogge torrenziali che provocano l’esondazione del fiume Soleil;

• 28 maggio: lo stesso fenomeno meteorologico, reso più grave dall’intensa e incauta opera di deforestazione del Paese, causa 1.068 morti e circa 1.600 dispersi a Haiti;

• 26 luglio: ancora inondazioni, questa volta in Asia a causa dei monsoni, dove muoiono almeno 900 persone e in 70 milioni subiscono danni di varia entità;

• 7-18 settembre: l’uragano Ivan, fenomeno meteorologico di categoria 5, spazza con i suoi venti a più di 300 chilometri l’ora tutti i Caraibi e il sud degli Stati Uniti, provocando 114 morti;

• 18-20 settembre: è la stagione degli uragani e la tormenta Jeanne si abbatte su Haiti, uccidendo 2.386 persone e lasciando senza un tetto sulla testa altre 300.000;

• 23 settembre: in Cina sono ancora le piogge a uccidere 1.029 esseri umani e a provocare gravi danni a 115 milioni di cinesi;

• 26 dicembre: infine, il terremoto spaventoso e lo tsunami che hanno ucciso quasi 70.000 persone nel sud-est asiatico, bilancio ancora provvisorio di una sciagura i cui effetti disastrosi saranno comprensibili solo più avanti.

Non va dimenticato che il 26 dicembre 2003, esattamente un anno prima di questa sciagura, un terremoto di magnitudo 6.6 della scala Richter aveva colpito il giorno di Santo Stefano, alle 5,30 del mattino, la storica città di Bam nella regione iraniana di Kerman, 1.000 chilometri circa a sud-est della capitale Teheran, radendo al suolo le case di fango e provocando la morte di 30.948 persone.Fonte: Misna