Italia
«Questa tragedia ha unito gli srilankesi in Toscana»
Qual è la situazione per la comunità sri-lankese di Firenze? Le loro famiglie d’origine hanno subito particolari danni?
«Non tutti i membri della comunità hanno avuto problemi, i danni più gravi sono stati tra coloro che hanno parenti lungo le coste. Molti sono feriti o hanno perso le loro case, ma fortunatamente al momento non abbiamo avuto notizie di decessi tra i nostri parenti. Alcune di noi sono già partiti per lo Sri-lanka per valutare la situazione e per comprendere cosa è necessario fare e, soprattutto, cosa noi possiamo fare da qui. Adesso li stiamo aspettando. Coloro che sono rimasti qui in Italia si sono mobilitati per raccogliere aiuti e denaro da inviare. Come sacerdote, posso dire anche che la preghiera ci sta riunendo molto in questo momento».
Com’è il clima per gli sri-lankesi che sono rimasti qui in Italia?
«Non dimentichiamo che la comunità sri-lankese non si limita ai soli cattolici di cui io sono responsabile. C’è inoltre una comunità di sri-lankesi buddisti e anche una parte di Tamil, presenti a Firenze, con cui stiamo condividendo il dolore per la tragedia che ci ha colpito. Si respira un’aria di preoccupazione e di attesa com’è naturale, ma c’è una forte compartecipazione interreligiosa. Ci troviamo insieme e preghiamo, ci aiutiamo reciprocamente. Non esistono più cingalesi e tamil (le due etnie tra cui è in atto una guerra civile in Sri-lanka), non ci sono più né cattolici né buddisti, ne indù. Ci sentiamo tutti sri-lankesi e come un popolo unico, soffriamo insieme e piangiamo insieme i nostri morti».
Quali sono le necessità più urgenti al momento attuale in Sri-lanka?
«Sicuramente, per quanto ne sappiamo, la necessità più urgente è quella di ricostruire le abitazioni che non ci sono più, ma anche i bambini che sono rimasti da soli sono un’urgenza non trascurabile. Dal punto di vista sanitario, la necessità primaria è quella di inviare medicine, perché in assenza di acqua potabile molti si stanno ammalando e in questo senso la comunità di Firenze è molto attiva. È in atto anche una raccolta di denaro con la preziosa collaborazione delle parrocchie, della Caritas e del Comune di Firenze».
Come possiamo aiutare la vostra comunità al momento attuale?
«Bisogna aiutare tutti, non i cingalesi o i tamil, ma gli sri-lankesi nella loro totalità. Perché tutti abbiamo bisogno d’aiuto. Molti italiani ci stanno aiutando. Tutti coloro che volessero aiutarci attraverso donazioni in denaro, possono contattarmi direttamente telefonando allo 055.222233».