Italia
Il premio «Europa-De Gasperi», rileggere la storia per inventarsi il futuro
Giovanni Bersani e Paolo Barbi ricevono a Vallombrosa, su iniziativa di «Supplemento d’anima», il premio «Europa-Alcide De Gasperi» e come sempre accade in queste occasioni la pergamena con la motivazione formale («In un’ora delicata per l’Europa ») viene ricambiata da una lezione che gli amici di questo piccolo gruppo toscano ascoltano nel fresco della sala capitolare. Spazio simbolo, quando si parla di impegno pubblico dei cristiani e spazio ancora più forte nel segno di San Benedetto quando si tentano ragionamenti sulla lunga crisi dell’Europa.
Paolo Barbi, costretto a farsi rappresentare dal figlio e dalla nuora, affida il suo pensiero a un articolo che viene interpretato da Pierantonio Graziani . Come capiterà ascoltando l’intervento, stavolta in diretta, di Giovanni Bersani, si capisce che questi due anziani attori di un europeismo che sapeva volare alto, si trovano stretti nei confini del dibattito odierno.
Non mancano accenni sconfortati alla «mediocrità del personale», alla «inadeguatezza delle politiche», alle «improvvide trasformazioni» di un gruppo (il Ppe) oggi diventato «mostro», popolato anche da «europportunisti», ormai privo di quella omogeneità che a lungo lo fece protagonista di battaglie e di scelte.
Ma il premio consegnato da Annamaria Cuccuini (tre anni fa la prima edizione fu attribuita alla memoria di Alcide De Gasperi) è occasione non per piangere sul tempo antico quanto per interpretare presente e futuro di un ideale grande.