Italia

Salute, «per essere un diritto deve essere pubblica»

di Simone PitossiTra la Toscana e il meeting internazionale di San Rossore esiste ormai un rapporto forte, che ad ogni edizione si consolida e si arricchisce di motivi e iniziative. È il pensiero del vicepresidente della Regione Federico Gelli che osserva come «mai come quest’anno le questioni al centro del confronto chiamano in causa la Toscana come protagonista, con tutto il nostro patrimonio di interventi ed esperienze maturato negli anni per rendere effettivo il diritto alla salute anche nelle aree più difficili del nostro pianeta».

Il tema di quest’anno –15 e 16 luglio – era «Salute, diritto univerale». «Penso – continua Gelli – alla professionalità e alle competenze messe in campo dalle nostre strutture sanitarie nei più svariati angoli del mondo, all’accoglienza che abbiamo saputo assicurare a tanti bambini afflitti da gravi malattie o vittime dei conflitti, alle squadre che con straordinaria tempestività ed efficienza abbiamo inviato in territori travolti da emergenze umanitarie».

Il vicepresidente, tra l’altro, ha rappresentato il governo regionale nella cena che ha accolto a San Rossore gli ospiti internazionali: «Personalità che, con la loro presenza, hanno riunito a Pisa paesi e culture diverse, realtà con problematiche e livelli di assistenza sanitaria e sociale assolutamente differenti. Tutto questo, tra l’altro, non può che farci meditare sugli intrecci che legano il diritto alla salute alle altre grandi questioni della pace e della sicurezza internazionale. E Pisa, con il suo impegno per il diritto alla salute, conferma anche in questo modo la sua vocazione di città di pace».

Dal Meeting di San Rossore arriva l’invito a rilanciare «la sanità pubblica che investe in prevenzione». Non solo. L’assessore regionale alla salute della Toscana Enrico Rossi ha detto che è necessario riportare al centro dell’attenzione l’obiettivo di una salute che sia davvero «un diritto universale», superando l’idea di una sanità privata «o solo delle assicurazioni».

Un obiettivo che, se va perseguito per aiutare i Paesi in via di sviluppo, deve essere prima fatto proprio anche in Italia, in Europa e, più in generale nei Paesi occidentali. Le conclusioni della quinta edizione del Meeting rilanciano quindi un modello ben diverso da quello di quanti considerano la sanità «come una palla al piede, nel cammino verso lo sviluppo», ha aggiunto Rossi. Al contrario può essere «un grande fattore di sviluppo che traina anche l’industria che produce tecnologia».

Oltretutto, come sottolineato da Gino Strada, in tutti i Paesi più poveri, «dove interveniamo», si scopre che non esiste un diritto alla salute per tutti perché, «proprio in questi Paesi, i sistemi sanitari sono privati». Il mondo dell’associazionismo, del volontariato e, più in generale della cooperazione internazionale, ha quindi bisogno di un sistema sanitario che «si occupi veramente delle persone», ha spiegato l’ex ministro alla Sanità Rosy Bindi, secondo la quale per la salute serve un organismo internazionale «capace di coordinare gli interventi». Tanto più oggi che nella nuova Europa, ed è l’allarme rilanciato da Erio Ziglio dell’Oms, ci sono 10 Paesi su 52 dove la spesa sanitaria pro capite non supera i 54 dollari l’anno e dove «esiste il 17-18% della popolazione che vive in condizioni di povertà».

Dai Paesi africani, e più in generale da quelli in via di sviluppo, arrivano, però, messaggi chiari: «Non abbiamo bisogno della vostra beneficenza – ha detto Ela Ghandi – ma del vostro sostegno». Un cambiamento radicale di prospettiva per la cooperazione internazionale, che le Regioni italiane hanno già intepretato «positivamente».

A San Rossore, infatti, è stata predisposta la bozza di un documento sulla cooperazione, che ora verrà portato all’approvazione della commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per la promozione di interventi sui sistemi sanitari di questi Paesi, con un’attenzione particolare ai bambini. «Usciamo da questi giorni di San Rossore – ha detto il presidente Claudio Martini – con la consapevolezza che la nostra salute dipende dalla salute dei miliardi di persone che popolano il mondo e anche dalla salute del pianeta».

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Servizi sul Meeting dal sito della giunta regionale toscana