Italia
I programmi
Si inizia con «Il valore delle istituzioni repubblicane» (pp. 7-24), seguito da «Una pubblica amministrazione di qualità (pp. 25-44). Il terzo capitolo è dedicato a «La giustizia per i cittadini» (pp. 45-74), suddiviso in quattro sottoparagrafi sulla magistratura, la giustizia civile, quella penale e i «nuovi diritti». È qui che compare il riconoscimento per le coppie di fatto. Il quarto paragrafo è sulla sicurezza e la politica estera, e trova prosecuzione nel quinto («Noi e gli altri») dove si parla anche del ritiro delle truppe dall’Iraq e della cooperazione.
A pagina 111 inizia la parte (82 pagine) dedicata all’economia sotto il titolo «Reagire al declino». Il settimo paragrafo (pp. 195-209) è dedicato alla finanza pubblica e l’ottavo (pp. 211-224) al «Mezzogiorno». Il nono è sulla scuola («Conoscere è crescere», pp. 225-242) e il decimo sugli italiani nel mondo (pp. 243-246). Gli ultimi tre paragrafi sono per i «migranti» (pp. 247-258), l’informazione (pp. 259-266) e la cultura (pp. 267-281). Per semplificarne la lettura Romano Prodi ha poi diffuso sul sito www.incontriamoci.romanoprodi.it quattro brevi schede, molto sommarie e a slogan, tra le quali la più interessante è la terza, dedicata a «La famiglia al centro», che riassume alcune proposte che si trovano «disperse» nel grande programma.
«Il nostro programma è di 20 pagine, 261 pagine in meno rispetto al programma della sinistra, perché è un seguito del programma che abbiamo presentato nel 2001, quando tratteggiammo un piano di governo per una legislatura che abbiamo puntualmente realizzato e che richiede, per essere un fatto compiuto, ancora del lavoro». Così Silvio Berlusconi ha presentato il 24 febbraio a Palazzo San Macuto, a Roma il programma della Cdl.
Il testo, sottoscritto dai segretari dei partiti di centro-destra, è in effetti molto più snello (4.008 parole e 22.770 caratteri) e sicuramente più efficace sul piano comunicativo. Tra l’altro è privo anche di tutti quegli accenti fortemente polemici che caratterizzano in genere gli interventi pubblici del Cavaliere. La premessa spiega le difficoltà oggettive incontrate in questi 5 anni di governo con le «Torri gemelle» e l’euro per poi rivendicare al secondo paragrafo la «tenuta del paese», sia sociale, che economica, e le grandi riforme portate a termine «più che nei trenta anni passati» (elencate al § 3). Il quarto è dedicato ai «valori» della Cdl, quelli del 2001 ai quali aggiunge la «difesa delle radici giudaico cristiane dell’Europa». Il quinto paragrafo, contiene il programma vero e proprio, articolato in 10 punti: famiglia, sud, sviluppo economico, fisco, finanza pubblica, casa, sanità, ricerca ed energia, società solidale e, infine, giustizia e sicurezza.