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Toscani alle Paralimpiadi, ma solo come spettatori

di Simone SpadaroI Toscani alle Paralimpiadi di Torino 2006. Purtroppo non come atleti (non ci sono infatti olimpici della nostra regione in gara tra le nevi piemontesi) ma bensì come rappresentativa di diversamente abili al seguito dell’evento iridato che chiude i battenti questa domenica 19 marzo.

«Purtroppo gli sport invernali non sono praticati in Regione – ci conferma Nevio Massai, Presidente della Polisportiva Handicappati Fiorentini – visto che, anche all’Abetone, le piste non sono adatte: alcune sono corte, altre troppo pericolose. Sono discipline che si praticano, soprattutto, nel nord Italia. Con questo, non è che non se ne parli tra di noi: ad esempio, tutti si sono appassionati al curling: ma dove lo facciamo? Occorre una Palaghiaccio che in Toscana non c’è. L’impianto più vicino è a Sasso Marconi. È chiaro che, mancando una struttura fissa per poter praticare queste attività agonistiche, non ci sono atleti toscani a Torino 2006».

Per ovviare a questa mancanza e per far diventare le Paralimpiadi delle «Pari – olimpiadi» anche per tutti coloro che hanno lo «spirito olimpico», e per sperimentare percorsi d’autonomia, ventidue tra ragazzi e ragazze diversamente abili e altrettanti volontari della Toscana sono a Torino, come spettatori e per capire se c’è la possibilità di far diventare anche la nostra Regione un centro per sport invernali per disabili, con l’obiettivo di parificare diritti e opportunità fra abili e diversamente abili.

L’iniziativa è promossa da Anpas Pubbliche Assistenze toscane che ha organizzato la trasferta, mettendo in moto la macchina di cui dispone, in collaborazione con la Provincia di Firenze e la Regione Toscana. Dopo il grande successo del viaggio ad Atene e soprattutto dopo aver visto la felicità di chi vi ha partecipato, l’Anpas Toscana ha deciso di replicare l’iniziativa per l’evento italiano finanziando questa straordinaria esperienza, coinvolgendo e contattando le associazioni di Pubblica assistenza impegnate permanentemente nel lavoro sui diversamente abili: Aseba di Figline Valdarno, Croce Azzurra di Pontassieve, Fratellanza Popolare di Grassina nel comune di Bagno a Ripoli, Humanitas di Firenze, Cui (Comitato unitario inavlidi) «I ragazzi del sole», la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio.

Il gruppo è partito giovedì 16 marzo con un bus attrezzato. I ragazzi assisteranno in questo fine settimana alle gare al Sestriere Borgata, per lo Slalom Gigante Alpine Skiing (lo sci alpino) e, a Pragelato Plan, per vedere la gara di Cross-Country (ovvero lo sci di fondo). La trasferta prevede anche un incontro, con un pranzo, con i volontari dell’Anpas piemontese, la festa presso l’Etical Village e la finale per la medaglia d’oro di hockey sul ghiaccio. Questa domenica, la visita al museo del cinema e poi il gran finale, con la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi Torino 2006.

«Le Paralimpiadi sono un esempio di integrazione e amore per la vita che merita grande attenzione e ammirazione – ha detto l’assessore alle Politiche sociali della Provincia Alessandro Martini – è molto importante che Anpas Toscana continui a impegnarsi per promuovere il contatto fra gli atleti e i ragazzi diversamente abili della Toscana. Da parte nostra, insieme alla Regione, cerchiamo di sostenere questo impegno anche dal punto di vista economico, contribuendo per quanto possibile alle spese». Oltre alla Provincia di Firenze, impegnata per questa iniziativa è anche la Regione Toscana. «La Regione Toscana – ha detto l’assessore alle politiche sociali, Gianni Salvadori – sta cercando di combattere la concezione che vede il disabile come una persona da compatire. L’impegno è invece rendere accessibile ogni spazio fino a raggiungere l’autonomia. Un obiettivo da perseguire, anche per quanto riguarda l’offerta turistica. Nella nostra regione, con un territorio a vocazione turistica, non sono molti gli spazi senza barriere. L’impegno dell’amministrazione regionale verterà proprio in questa direzione».

Da parte sua «Anpas – ha detto il responsabile per il sociale delle Pubbliche assistenze toscane, Graziano Pacini – ha fatto cosa egregia promuovendo la partecipazione ad Atene e Torino di cittadini diversamente abili. Le abbiamo ribattezzate pari-limpiadi perché in qualche modo, gareggiando e anche assistendo alle gare, uomini e donne diversamente abili pensiamo possano arrivare tutti primi. Primi non solo nell’agone sportivo, ma nel vincere la rassegnazione e vivere con dignità i propri diritti. È un segnale preciso di grande civiltà e valore ideale per tutti noi: dimostrare che è possibile immaginare un mondo finalmente senza barriere e basato sul rispetto. E se è possibile immaginarlo, un mondo così dovrà essere possibile anche realizzarlo. Noi ci proviamo e ringraziamo quanti hanno contribuito a questa iniziativa; in particolare i nostri volontari Anpas che si sono prestati con lo spirito più genuino che si possa immaginare».

I Giochi Paraolimpici di Torino 2006