Italia
Fism, lettera aperta alla Rosa nel pugno
Mi avevano insegnato che il socialismo riformista sosteneva l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità per tutti , ma mi pare che voi della Rosa nel Pugno a forza di recidere i legami con tutto quello che rappresenta la tradizione, abbiate tagliato i ponti con la storia del socialismo italiano.
La vostra forza politica che preannuncia leggi in favore dei PACS, dell’eutanasia insieme a scelte più permissive nel campo dell’aborto e della sperimentazione sugli embrioni, senza alcun rispetto per la dignità dell’uomo e per la volontà popolare, è l’anticamera della società che il popolo italiano non vuole, una società basata sul relativismo e sull’individualismo.
L’Italia che la gente vuole non è quella della dittatura del laicismo e del relativismo dove vale tutto ciò che piace, ma quella dove sia tutelato il valore della persona e della comunità.
La grande tradizione socialista ha dimostrato nella storia la sua capacità di dialogo nel momento in cui la volontà di affermare una identità non si compiva sotterrandone altre ma ingenerando un dialogo indispensabile nel processo dialettico della democrazia .Oggi voi della Rosa nel Pugno usate argomenti vecchi per una reale strumentalizzazione dei loro fini o scopi eretti a volere comune.
Alcune ultime precisazioni per quanto riguarda la scuola non statale per una vostra più completa conoscenza dell’argomento.
1. Non è vero che il governo Berlusconi ha aumentato i finanziamenti alla scuola non statale, anzi li ha di fatto diminuiti anche se non ha mai attaccato il principio della libera scelta educativa.
2. Le nostre scuole che voi continuate a chiamare confessionali, hanno in realtà, come previsto dalla citata legge 62, un progetto educativo cristianamente orientato, ma proprio questa identità chiara non impedisce a tanti atei, musulmani e credenti di altre religioni, di frequentarle senza essere minimamente costretti a cambiare il loro credo.