Italia

Fism, lettera aperta alla Rosa nel pugno

“Lettera aperta agli esponenti della Rosa nel Pugno”Gentili Signori,la Vs. campagna elettorale è improntata ad un attacco alle radici del popolo italiano; in particolare voi contestate costantemente la presenza della Chiesa cattolica che difende il valore della vita umana e della famiglia, educa alla libertà e sostiene la speranza nel futuro.Sono il Presidente dell’associazione che raccoglie il maggior numero di scuole cattoliche della Toscana e ci tengo a ricordarvi alcune cose. Vi rammento che prima di tutto esiste una legge, la 62 del 2000, approvata dal governo di centro-sinistra (di cui mi pare lo SDI facesse parte), che finanzia la scuola non statale, sicuramente non con cifre tali da risolvere il problema della libera scelta educativa, ma a partire dal presupposto che esiste un unico sistema nazionale d’istruzione costituito da scuole statali, paritarie private e degli enti locali. Ci paiono per tanto incoerenti, vergognose, ingiuste ed imprecise le affermazioni tese alla cancellazione dei contributi alle scuole paritarie, soprattutto se fatte da persone come l’On. Boselli che negli anni Ottanta, nelle vesti di vice sindaco di Bologna e di assessore alla Pubblica Istruzione, sosteneva con provvedimenti precisi il diritto allo studio per gli allievi che frequentavano la scuola cattolica.Questo signore va in giro dicendo che chi vuole la scuola privata se la deve pagare, ma mi risulta che ha figli che sono andati a scuola dalle suore e un luogo che si ritiene opportuno per l’educazione dei propri figli non è certo il “ghetto” clericale e oscurantista che poi pubblicamente si sbandiera in campagna elettorale.O no?. Forse costui poteva permettersi di sostenere l’onere della retta scolastica, mentre gli operai che desiderano una educazione cattolica per i propri figli non si possono permettere di fare la stessa cosa.

Mi avevano insegnato che il socialismo riformista sosteneva l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità per tutti , ma mi pare che voi della Rosa nel Pugno a forza di recidere i legami con tutto quello che rappresenta la tradizione, abbiate tagliato i ponti con la storia del socialismo italiano.

La vostra forza politica che preannuncia leggi in favore dei PACS, dell’eutanasia insieme a scelte più permissive nel campo dell’aborto e della sperimentazione sugli embrioni, senza alcun rispetto per la dignità dell’uomo e per la volontà popolare, è l’anticamera della società che il popolo italiano non vuole, una società basata sul relativismo e sull’individualismo.

L’Italia che la gente vuole non è quella della dittatura del laicismo e del relativismo dove vale tutto ciò che piace, ma quella dove sia tutelato il valore della persona e della comunità.

Vorrei spiegarvi che non esiste in questo paese un problema di clericalismo, un invasione di campo di Ruini o dei Vescovi, ma una presenza viva , la Chiesa, che dentro una concezione unitaria della vita e della persona, consiglia, invita, tiene desti certi valori e paternamente illumina i suoi figli che liberamente decidono come comportarsi.Inoltre, se la mente non mi inganna, nel 1948 nemmeno Togliatti e Nenni, quando fu necessario ricostruire il tessuto democratico del Paese, si permisero di insistere sull’abolizione dei Patti Lateranensi. Va se mai ribadito che il Concordato del 1984 è stato un momento alto di mediazione tra cattolici e laici per la crescita del nostro Paese.

La grande tradizione socialista ha dimostrato nella storia la sua capacità di dialogo nel momento in cui la volontà di affermare una identità non si compiva sotterrandone altre ma ingenerando un dialogo indispensabile nel processo dialettico della democrazia .Oggi voi della Rosa nel Pugno usate argomenti vecchi per una reale strumentalizzazione dei loro fini o scopi eretti a volere comune.

Alcune ultime precisazioni per quanto riguarda la scuola non statale per una vostra più completa conoscenza dell’argomento.

1. Non è vero che il governo Berlusconi ha aumentato i finanziamenti alla scuola non statale, anzi li ha di fatto diminuiti anche se non ha mai attaccato il principio della libera scelta educativa.

2. Le nostre scuole che voi continuate a chiamare “confessionali”, hanno in realtà, come previsto dalla citata legge 62, un progetto educativo cristianamente orientato, ma proprio questa identità chiara non impedisce a tanti atei, musulmani e credenti di altre religioni, di frequentarle senza essere minimamente costretti a cambiare il loro credo.

3. Nella quasi totalità dei paesi europei il problema della libertà di educazione è già stato affrontato e risolto come una democrazia moderna deve saper fare, garantendo la libera scelta educativa a parità di condizioni economiche.La società del futuro, capisco che per voi è duro ammetterlo, si costruisce a partire dall’incontro tra identità chiare che hanno la possibilità di costruire i propri percorsi educativi pur dentro un orizzonte di valori condivisi che per noi partono ovviamente dal dettato costituzionale. Cari amici, come direbbe un mio concittadino, da cui avreste molto da imparare, la vostra campagna elettorale “gli è tutta sbagliata, gli è tutta da rifare”. Il Presidente Regionale della F.I.S.M.Federazione Italiana Scuola Materne CattolicheLeonardo Alessi