Italia

Bufera sul calcio, anche la Fiorentina rischia

72 le partite sotto inchiestaSecondo quanto riporta il quotidiano “La Repubblica” di sabato 20 maggio sarebbero settantadue le partite del campionato 2004-2005 sotto inchiesta e delle quali si parla nelle oltre mille pagine dell’informativa dei carabinieri di Roma passata ai magistrati di Napoli. Nel mirino degli investigatori intere giornate di quella stagione, come la 13^ di andata e la 5^ di ritorno. In totale le giornate sospette sarebbero almeno 22 su 38. Dal quadro delle telefonate intercettate, scaturirebbe che oltre agli arbitraggi pilotati in favore della Juventus ci fosse anche una particolare attenzione per le squadre protette dall’ex direttore generale bianconero Luciano Moggi, come Reggina e Messina. E per la prima volta compaiono intercettazioni che tirano in ballo anche l’Inter. In una telefonata con Pairetto, il presidente della società nerazzurra Giacinto Facchetti si informerebbe sugli arbitri per le partite di Champions League. Rossi fa piazza pulita in FedercalcioIl commissario Guido Rossi fa piazza pulita. Non restano che le ceneri della Federcalcio già spazzata via dallo scandalo delle intercettazioni, perché nel primo giorno da comandante della federazione che fu, il professore sceglie la sua squadra tagliando di fatto fuori tutti quelli in qualche modo legati alla passata gestione e lasciando a sé il delicato ruolo di tenere i rapporti cone le autorità giudiziarie, finora delegato all’ufficio indagini.

Nella sua avventura lo seguiranno l’avvocato Paolo Nicoletti, che sarà, a capo del coordinamento generale, il suo vero braccio destro, e poi l’ex capo di gabinetto del ministro Castelli, Settembrino Nebbioso, e come annunciato l’ex milanista Demetrio Albertini. Tre vice all’insegna della discontinuità con il passato quelli venuti fuori dopo il vertice durato quasi tre ore tra Guido Rossi e il presidente del Coni, Gianni Petrucci: il punto d’arrivo di una giornata cominciata presto per il giurista milanese, ma lui sorride “le mie giornate sono sempre lunghe”, perché in mattinata aveva già incontrato a Napoli i pm dell’inchiesta, Beatrice e Narducci.

Il primo passo per entrare a capofitto nell’indagine che in quindici giorni ha stravolto il calcio: un vertice che avrebbe avviato una buona collaborazione, ma che non avrebbe portato nelle mani di Rossi tutta la documentazione sperata. I magistrati partenopei avrebbero chiesto garanzie specifiche sul futuro immediato della Figc targata Rossi prima di consegnare gli atti al commissario, in particolare che lo stesso Rossi avocasse a sé l’area della giustizia. E il professore, che aveva garantito rifondazione, nel giorno del suo insediamento, non ha perso tempo: al punto non solo da ripartire senza un volto della vecchia Figc (fuori dalla corsa per un posto da subcomissario anche Gabriele Gravina, ex consigliere federale, che sembrava tra i nomi possibili) ma di assegnarsi il ruolo fondamentale in questa crisi gravissima, come lo stesso Rossi l’ha definita, di colui che tiene i rapporti diretti con la giustizia. Un passo che sembrerebbe preludere ad altre decisioni, prima fra tutte quella di mettere mano all’ufficio indagini, presieduto da Italo Pappa. Il generale della Guardia di Finanza era infatti quello che teneva i rapporti con i magistrati, ma il nome del suo vice Francesco Attardi finito tra i 41 indagati della maxi inchiesta napoletana aveva creato un qualche imbarazzo, e come conseguenza immediata rallentato le audizioni e il corso della giustizia sportiva.

La competenza sulla giustizia che Rossi si è attribuita appare come una delegittimazione dello stesso ufficio presieduto da Pappa, che potrebbe cominciare a tremare: ma per fare piazza pulita anche lì, il commissario dovrebbe avvalersi del sostegno del Coni, su cui sembra aver puntato molto. Di fatto finora Rossi non ha messo piede in Figc e gli unici uffici sportivi che ha visitato sono quelli del Foro Italico. Solo un caso, perché il professore la strada l’ha più che tracciata: forse nella sua prima giornata di lavoro intenso si aspettava di tornare a Milano con tutti i documenti di Napoli per avviare al più presto l’iter della giustizia sportiva.

“Sono molto soddisfatto – si limita a dire uscendo dal Coni in compagni a del fidato Nicoletti – La giustizia sportiva? Sono venuto per questo…”. Tutte le carte le avrà, perché sarà lui, e non altri, l’interfaccia con i magistrati dell’inchiesta. I tempi stringono e la scadenza del 10 luglio per avere la griglia delle squadre che andranno in Europa non è lontana. La giustizia sportiva dovrà partire a razzo con i deferimenti, ma il materiale, a quanto pare, non manca. Della vecchia Figc resta in piedi solo il vicario di Franco Carraro, Giancarlo Abete: a lui l’incarico del Club Italia e quindi delle nazionali, in vista dei mondiali di Germania di cui sarà il capodelegazione. “Bisogna ridare serenità a tutto il mondo” dice Abete. Tutto qui della Figc che fu. La giornata parteno-romana finisce qui: il professore è già volato a Milano. Lunedì sarà a Coverciano con Petrucci per salutare l’avventura degli azzurri in Germania. In attesa della missione della nazionale, il commissario la sua l’ha già compiuta.

Si è dimesso il gen. PappaIl generale Italo Pappa, capo dell’ufficio indagini della Figc, si è dimesso venerdì 19 maggio. “I continui attacchi all’ufficio, che ho l’onore ed il privilegio di presiedere, e le indegne strumentalizzazioni che alcuni organi di stampa hanno di recente effettuato, stravolgendo completamente la realtà dei fatti, mi costringono ad assumere questa dolorosa decisione”. Si rivolge così al presidente del Coni Gianni Petrucci il generale Italo Pappa per comunicargli “irrevocabilmente le dimissioni da Capo Ufficio Indagini della Figc”, “dopo 31 anni di continua appartenenza e di impegnativo lavoro tra i ruoli della federazione italiana gioco calcio”.

“Ho la netta sensazione – accusa Pappa nella lettera – che detti attacchi, rivoltimi quale capo ufficio indagini, scaturiscano non per la mia attività in detto ruolo, in quanto dalla stessa lettura dei medesimi articoli di stampa non emerge nessun rilievo neanche sul piano dell’etica, ma dall’essere generale della Guardia di Finanza e soprattutto dall’incarico istituzionale attualmente da me ricoperto: Comandante in Seconda del Corpo. Ho conseguito detta carica, che è il grado vertice per il Corpo, dopo oltre 45 anni di specchiato servizio ed a seguito di una carriera contrassegnata da immensi sacrifici gratificati da indiscussi ed indiscutibili risultati di servizio, avvalorati dai più lusinghieri giudizi anche da parte dell’autorità giudiziaria”.

“Un’indegna dietrologia – prosegue la lettera – ha portato, in un articolo di stampa, ad accomunare la mia persona con altri ufficiali del Corpo, la cui eventuale responsabilità è peraltro tutta da accertare, che hanno nei miei confronti solo una regolamentare dipendenza gerarchica. Poiché ritengo che queste gratuite illazioni possano avere un riverbero negativo sul prestigio della Guardia di Finanza e nello stesso tempo di sulla corretta valutazione dell’operato dell’ufficio indagini, reputo opportuno cessare con effetto immediato dalla carica in seno alla Figc, ciò al fine di evitare che la Guardia di Finanza e le Fiamme Gialle, che amo più di me stesso, possano minimamente essere coinvolte in una vicenda a cui sono completamente estranee”.

La Fiorentina sta preparando un dossierUn dossier sui torti arbitrali subiti nella scorsa stagione dalla Fiorentina, quando la squadra rischiò di retrocedere in serie B. E’ quanto stanno preparando lo staff e i legali della Fiorentina, coinvolta nell’inchiesta napoletana sul mondo del calcio. L’ obiettivo è dimostrare che la società dei fratelli Della Valle è stata “a lungo tartassata – si spiega in ambienti viola – e che nel finale di campionato ha solo invocato chiarimenti e il rispetto delle regole, non l’ aggiustamento di partite”.

Fra i timori della società viola ci sarebbe quello sui tempi della giustizia sportiva che, annunciandosi rapidi, potrebbero influire sulla possibilità del club di spiegare la sua posizione. Domani si riunirà di nuovo il pool degli avvocati dei viola: fra questi, i fiorentini Duccio Traina e Alberto Bruni. I Della Valle si avvarranno poi di Carlo e Giovanni Montagna, già consulenti legali del club e membri del cda della Fiorentina. Il dossier, che si annuncia voluminoso, sarebbe composto da materiale d’ archivio, che riguarderebbe più di una decina di gare dello scorso campionato che furono contestate dalla società viola.

Fra queste, Fiorentina-Inter 1-1 (arbitro De Santis), Fiorentina-Roma 1-2 (Ayroldi), Sampdoria-Fiorentina 3-0 (quella diretta da Dondarini, che espulse due giocatori viola nei primi 8 minuti e che alla fine indusse Zoff a parlare di cattivi pensieri e i Della Valle a gridare al complotto), Fiorentina-Messina 1-1 (Nucini) e, ovviamente, Lazio-Fiorentina 1-1, con il ‘famoso’ fallo di mano di Zauri non segnalato da Rosetti.Il dossier di Fiorentina.it: Le intercettazioni smentite dai fatti L’inchiestaUn ciclone si abbatte sulla Fiorentina. Le intercettazioni in mano alla procura di Napoli finiscono per coinvolgere direttamente il patron viola Diego Della Valle, il presidente Andrea Della Valle e l’amministratore delegato Sandro Mencucci. Tutti e tre hanno avuto un invito a comparire, sono indagati e il reato principale contestato è l’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, il cardine dell’inchiesta partenopea in cui sono coinvolte complessivamente 41 persone.

Secondo quanto emerge dalle carte i Della Valle avrebbero tentato di accordarsi con il presidente della Lazio Claudio Lotito per determinare il risultato di Lazio-Fiorentina 18/ma gara di ritorno del campionato scorso, ma il numero uno biancoceleste si rifiutò. La fonte però è lo stesso Lotito che parla con Mazzini, dicendo di aver rifiutato l’offerta. E le intercettazioni rivelano anche di una telefonata fatta al vicepresidente federale Innocenzo Mazzini in cui i due imprenditori marchigiani proprietari del club viola chiedono aiuti. A rivelarlo è lo stesso Mazzini in una chiamata ad un amico fiorentino ed ex ds viola, Claudio Nassi .

Nonostante tutto questo Diego Della Valle, intervenendo a margine del Cda di Rcs, a Milano, si dice vittima del sistema Moggi e la società, in una nota diffusa nel pomeriggio sostiene di essere corretta e di sentirsi serena. “L’esame delle carte a disposizione non muta in alcun modo la certezza della linearità e correttezza dei comportamenti tenuti dalla società in ogni circostanza. Si attende serenamente il completamento degli accertamenti da parte della giustizia ordinaria e sportiva”, è scritto in una nota.

E qualche ora più tardi, intervenendo al programma televisivo «Matrix» , Della Valle ha cercato di spiegare la sua posizione: “C’era un sistema di potere totale, le cose andavano così e non bisognava discutere più di tanto. Non avevamo neanche vita facile per ottenere i diritti televisivi, la squadra andava male e stava andando in serie B”. All’onorevole Antonio Di Pietro che gli chiedeva perché non si fosse rivolto a dei giudici ha risposto: “Nessuno mi ha fatto ricatti o estorsioni, ma la squadra andava in giro a perdere per ingiustizie arbitrali che sono molto soggettive, subite te le devi tenere. Erano situazioni impalpabili”. Della Valle ha spiegato anche perché alla fine si è ritrovato a votare Franco Carraro in fase di assemblea elettiva in Figc. “Qualche volta si va a vedere qual é il male minore. C’era possibilità che Carraro vincesse o che perdesse, ma non ho mai visto un problema in Carraro. Si era deciso che Carraro avrebbe passato i poteri dopo un certo periodo al vicepresidente vicario e andò bene a tutti. Sarebbe stato un po’ Carraro, poi se ne andava e arrivavano gli altri. Poteva succedere che prendevo tre voti e restasse la situazione conclamata”. “Chi gestiva il potere – conclude – aveva modo e motivo per far cambiare idea alla gente”.

Diego Della Valle ha anche ammesso che “Sarebbe stato meglio impiegare un anno in più” per ritornare in serie B, disputando regolarmente il campionato di C1. “A una città che veniva da quella sofferenza sportiva, come facevamo a dire di no alla B – ha proseguito Della Valle – Ringrazio per quella scelta, con molto imbarazzo abbiamo accettato. Poi abbiamo fatto degli errori nel costruire la società per fretta e dilettantismo”.

Il capitano viola, Dario Dainelli , è sorpreso. “Lo scorso anno – dice – siamo stati solo penalizzati. In società ci sono persone di grande moralità e questo ci rende tutti sereni. Favori? Aiuti? Mi vien da ridere. Per salvarci non sapevamo neppure se fosse stato sufficiente battere il Brescia all’ ultima giornata”.

Con i Della Valle sta il presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi. “Ho piena fiducia nell’uomo e nell’imprenditore”, dice. Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, uno degli artefici dell’arrivo della famiglia Della Valle al capezzale della Fiorentina fallita nell’estate del 2002, resta in silenzio, ma il Comune fa una precisazione sul contenuto di una telefonata intercettata in cui si parla di operazioni immobiliari tra l’amministrazione di Palazzo Vecchio e il gruppo Della Valle. “Non c’é mai stata”.

Sorpresi i tifosi, che restano al fianco di Della Valle. “Sarebbe un fulmine a ciel sereno scoprire che la Fiorentina è colpevole”, dice Filippo Pucci, presidente del Centro di coordinamento dei viola club. “Fiorentina vittima: confido nell’ onestà della società”, aggiunge Stefano Sartoni, presidente del Collettivo, il club più importante della curva Fiesole. Ma le notizie che arrivano da Napoli non sono rassicuranti: Firenze passa dal sogno Champions all’incubo per la frode sportiva.

Spinelli: “Voglio la verità”“Ora desidero soltanto che la verità venga a galla. Altri commenti sono superflui, quella partita si commenta da sola”. Lo ha detto il presidente dal Livorno Aldo Spinelli parlando delle telefonate tra il vicepresidente federale, Innocenzo Mazzini, e l’arbitro, Massimo De Santis, che diresse l’incontro Livorno-Siena dell’ 8 maggio 2005 oggetto di indagine da parte della procura di Napoli. “So solo che quella fu per noi una giornata disastrosa, caratterizzata anche da una incredibile espulsione di Galante proprio in avvio di partita, che condizionò tutto il nostro rendimento”. Quell’ incontro (6-3 a favore dei bianconeri) è ancora scolpito nella mente di tutti i tifosi livornesi. “Ora spero solo che si faccia chiarezza”, ha concluso Spinelli. Della Valle: Mazzini venne a garantirci regolaritàE’ un duro attacco all’ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini, la linea difensiva che Diego Della Valle sceglie per spiegare il coinvolgimento della Fiorentina nell’inchiesta sugli scandali nel calcio condotta dalla procura di Napoli.

“Sulla fine del campionato scorso – ha raccontato Della Valle sabato 13 maggio, durante una conferenza stampa allo stadio Franchi – una persona di Firenze ci disse che c’era un complotto contro di noi, che c’era una situazione incredibile e che per amore della città e della sua fiorentinità avrebbe fatto in modo che le cose, per la Fiorentina, si svolgessero in estrema regolarità. Ci diceva che non era giusto essere massacrati”.

Pur non citandolo mai, la persona di riferimento è chiaramente Innocenzo Mazzini. E Della Valle spiega come accolse l’intervento del vicepresidente federale. “Queste cose – ha detto – ci hanno trovato tiepidamente interessati. Ci dicemmo ‘se questo avviene, benissimo’. Ma da questo tipo di approccio sono nati equivoci. Noi non abbiamo fatto nulla, siamo stati fuori da tutto”.

Della Valle si dice “disturbato” dal fatto che quella stessa persona, da una parte chiedeva equità e giustizia per la Fiorentina e, dall’ altra, preparava un dossier proprio contro di lui. “Leggere – ha proseguito nel corso della conferenza stampa – che la persona che voleva imparzialità era la stessa che preparava un dossier contro di me per conto di altri, mi ha disturbato e preoccupato. Mi sono detto ‘costruiscono un dossier perche’ Della Valle non si piega ai diktat del calciò. Sappiamo di non aver commesso nulla: essere cornuti e mazziati ci fa stare incazzati, molto”.

Della Valle ha anche spiegato perché lo scorso anno non si rivolse alla magistratura avendo intuito che qualcosa di strano stava accadendo alla Fiorentina. “In quei giorni – ha detto – uno non va dalla magistratura perché spera che mollino la presa e lascino giocare la squadra. Sono cose delicate, dalla magistratura ci sarei andato a fine campionato se fossi retrocesso perché i danni li avevamo subiti. Avevo le prove? Zero, altrimenti alla magistratura sarei andato il giorno dopo. L’ inchiesta attuale sta mostrando quello che tutti noi immaginavamo”.

Le 20 gare sospetteEcco le 20 partite del campionato di serie A e serie B 2004-2005 al centro dell’inchiesta della procura di Napoli. I presunti illeciti riguardano le designazioni arbitrali con lo scopo di favorire una squadra o di ammonire giocatori in diffida.

– Reggina-Juventus 2-1 (6-11-2004). Arbitro: Paparesta (voto ANSA 5.5). E’ la partita per cui si parla di ipotesi di sequestro di persona ai danni dell’arbitro da parte di Moggi e Giraudo. Kapo nei minuti di recupero del secondo tempo centra il pareggio della Juventus dopo i gol di Colucci, Ibrahimovic e Zamboni nella prima frazione: il guardalinee segnala il fuorigioco, Paparesta in un primo momento non se ne accorge, ma le proteste dei reggini richiamano l’attenzione dell’arbitro che dopo un colloquio con il suo assistente annulla. Nel primo tempo Capello, sul 2-1, si era lamentato per un fallo di mano di Balestri in area. La Juve incassa la sua prima sconfitta stagionale.

– Lecce-Juventus 0-1 (14-11-2004). Arbitro: De Santis (5.5). I bianconeri incontrano il Lecce di Zeman. La partita è condizionata da un campo al limite della praticabilità a causa del maltempo. Del Piero trova il gol vittoria davanti la porta aiutato da un rimbalzo su una pozzanghera.

– Juventus-Lazio 2-1 (5-12-2004). Arbitro: Dondarini (5.5). La Lazio va in vantaggio con Pandev e viene raggiunta dalla rete di Olivera e superata da quella di Ibrahimovic. I biancocelesti reclamano un calcio di rigore su Simone Inzaghi: l’attaccante anticipa il portiere avversario che in uscita bassa sembra toccare il giocatore.

– Fiorentina-Bologna 1-0 (5-12-2004). Arbitro: De Santis (5,5). “Ha sorvolato su alcuni grossi falli, ha fischiato invece quelli piccoli. Insomma non mi è piaciuto”. Così Mazzone, in quel periodo allenatore del Bologna giudica l’operato di De Santis. Criticate anche alcune ammonizioni, quelle ad esempio subite da Nastase e Petruzzi, che fanno scattare l’emergenza in difesa in vista della partita con la Juventus.

– Bologna-Juventus 0-1 (12-12-2004). Arbitro: Pieri (5). Il Bologna reclama per gli episodi da rigore su Cipriani (entrambi sorvolati), e per la dubbia punizione fischiata a quattro minuti dalla fine e dalla quale è nato il gol di Nedved. “Un’idea ce la siamo fatta – ammise Paolo Bergamo – ci sono domeniche in cui gli episodi si sommano gli uni agli altri, purtroppo in alcune occasioni non siamo stato impeccabili”.

– Juventus-Udinese 2-1 (13-2-2005). Arbitro: Rodomonti (6). All’Udinese viene annullato un gol: al 24′ va in gol Fava, ma il guardalinee vede un fuorigioco molto dubbio. Il punteggio in quel momento era di 2-0.

– Chievo-Lazio 0-1 (20-2-2005). Arbitro: Rocchi (4.5). L’arbitro della gara decreta alla fine tre espulsioni in 8′ (Brighi e Baronio, Chievo; Couto, Lazio), due delle quali (una per parte), appaiono eccessive se non immotivate. E’ una sconfitta pesante per il Chievo se si pensa agli impegni successivi, tra cui la Juventus.

– Lazio-Parma 2-0 (27-2-2005). Arbitro: Messina (6). Il Parma si vede ammonire 5 giocatori. Il primo gol della Lazio arriva su rigore: su uno spiovente in area saltano Bonera e Bazzani. La palla carambola dalla testa dell’attaccante ad un braccio del difensore. Messina fischio il rigore. Il secondo gol di Seric arriva su contropiede: la posizione del giocatore sembra regolare in partenza.

-Roma-Juventus1-2(5-3-2005). Arbitro: Racalbuto (4.5). Un gol convalidato a Cannavaro in posizione di fuorigioco, un rigore fischiato per fallo di Dellas su Zalayeta ma fuori area, con precedente fuorigioco attivo di Ibrahimovic: queste le due azioni contestate dalla Roma, tutte e due dal lato del primo assistente di gara, Pisacreta. Nella stessa partita Cufré aveva colpito con un pugno Del Piero dopo una serie di colpi reciproci.

– Inter-Fiorentina 3-2 (20-3-2005). Arbitro: Bertini (5.5). I viola reclamano un calcio di rigore sul 3-2. Punizione dal limite di Di Livio, devia Cambiasso in barriera con un braccio, ma sembra attaccato al corpo.

– Fiorentina-Juventus 3-3 (9-4-2005). Arbitro: Collina (6). Bianconeri 3 volte in svantaggio, ma riescono a recuperare. Al 14′ c’é un presunto gol-fantasma di Cannavaro (ma anche le immagini tv non sciolgono i dubbi), poi il contropiede innescato da Fantini e concluso con un gran destro di Pazzini che si infila sotto l’incrocio per l’1-0.

– Milan-Brescia 1-1 (9-4-2005). Arbitro: Rodomonti (6). Non sembrano esserci episodi contestati.

– Bologna-Lazio 1-2 (17-4-2005). Arbitro: Tagliavento (6). E’ la sfida tra Gazzoni e Lotito. Nel corso della settimana che precede la partita il presidente del Bologna si lamenta della rateizzazione dei debiti concessa alla Lazio. I biancocelesti pareggiano su rigore grazie al fallo di Gamberini su Giannichedda che sembra esserci e vincono con gol di Rocchi.

– Siena-Milan 2-1 (17-4-2005). Arbitro: Collina (5.5). Viene annullato un gol a Shevchenko. Sul gol annullato Ancelotti spiega: “Era regolare, la partita sarebbe stata diversa. Ma siamo andati lo stesso in vantaggio, non voglio recriminare”. I rossoneri saranno raggiunti e poi superati. La Juventus aumenta il suo vantaggio in classifica vincendo 5-2 sul Lecce.

– Milan-Chievo 1-0 (20-4-2005). Arbitro: Paparesta (6). Gattuso diffidato viene ammonito per proteste e salta la sfida con il Parma, ma al Chievo nel primo tempo, sullo 0-0, viene annullato un gol. “Mi sembrava regolare, ma non cerco alibi”, dice l’allenatore del Chievo, Beretta.

– Chievo-Fiorentina 1-2(8-5-2005). Arbitro: Dondarini (5). Il Chievo reclama per un rigore molto contestato per un fallo di Ariatti. Cossato va giù pesante: “Spero che quell’episodio venga riproposto alla Tv alle 20.30 non dopo la mezzanotte. Però ho qualche dubbio perché il Chievo non fa audience e quindi a noi si può far di tutto. Quello era un rigore netto, solo Dondarini non l’ha visto”.

– Livorno-Siena 3-6 (8-5-2005). Arbitro: De Santis (5.5). Al 17′ del primo tempo Galante che scalcia a gioco fermo Alberto, dopo che l’ arbitro aveva fischiato un fallo del brasiliano del Siena sullo stesso Galante. Si era sull1-0 per il Siena. Al 36′ pt c’é un contatto Colonnese-Protti, De Santis lascia correre, ma il guardalinee Ricci segna all’arbitro il rigore. Batte Lucarelli: botta centrale che Manninger coi piedi tocca ma non evita la rete è l’1-1.

– Arezzo-Salernitana 1-0 (14-5-2005). Arbitro: Dattilo. Tantissime mischie in area in un finale concitato. Salernitana ad Arezzo con tanti assenti, la gara era molto importante per la lotta per la salvezza.

– Lazio-Fiorentina 1-1 (22-5-2005). Arbitro: Rosetti (5). Zauri salva nettamente di mano sulla linea, però la parata del difensore laziale, non è vista da Rosetti. L’arbitro considera la respinta di Zauri di testa e quindi non concede alla squadra di Zoff rigore ed espulsione.

– Lecce-Parma 3-3 (22-5-2005). Arbitro: De Santis (6.5). L’amministratore delegato del Parma, Luca Baraldi commenta quella partita: “Non recriminiamo per il risultato, quello che è successo sul campo lo accettiamo. Quello che non accettiamo è l’atteggiamento dell’arbitro: in una partita combattuta ma leale, il Parma si è visto sventolare sei cartellini gialli, e guarda caso ai nostri diffidati. Un atteggiamento scientifico contro i nostri diffidati. Nello spareggio contro il Bologna non avremo sei titolari”. (ANSA)

Le intercettazioniFonte: www.repubblica.it SAMPDORIA-JUVENTUS Pairetto prima del sorteggio: “E’ tutto ok” Moggi chiama Pairetto Moggi: “Ma che fate oggi i sorteggi?” Pairetto: “Sì, adesso”. M: “Ma per mercoledì per tutto?” P: “Sì, sì, sì per mercoledì, solo che non ho la… è a casa”. M: “Uhm e va be'”. P: “E’ tutto ok eh!” M: “Ci sentiamo”. P: “Eh è tutto avanti sì” Dondarini al guardalinee “Ormai diamo il rigore” Dondarini chiama Pairetto dopo la partita Dondarini: “Eh bella battaglia hai visto?” Pairetto: “Minchia”. D: “Orca miseria ma questi erano fuori di testa”. P: “Come?” D: “Erano fuori di testa questi della Sampdoria”. P: “Quelli della Samp eh?” D: “Mamma, guarda ti giuro se non c’erano i giocatori della Juve che mi aiutavano io non so come finiva questa partita perché erano veramente… ma dall’inizio dal primo minuto…” P: “Sì sì ma questi sono sempre tutti fuori…” D: “Poi sai ho dovuto dare quel rigore lì.” P: “Sì” D: “Guarda che è di un netto Gigi”. P: “Sì ma ci credo perché poi dalla vostra posizione”. (…) D: “Guarda ho dovuto sopportare perché se no…” P: “Sì sì”. D: “Sì ho dovuto, ho cercato di non infierire perché questi erano cerca di… non erano sereni dall’inizio per cui…” P: “Sì sì ma vanno sempre in campo mai sereni contro le grandi squadre si sentono sempre vittima di tutto guarda sono incredibili”. D: “Sì veramente ma è una cosa vergognosa quella a questo punto cosa fai? Non puoi dare rigore perché è una grossa squadra…” P: “Ma vedrai anche in futuro quando avrai modo di farne ancora vedrai sarà sempre così li devi già preparare psicologicamente”. D: “Sì sì ma o me lo aspettavo poi eh perché ci mancherebbe”. P: “Ma poi tu ha visto domenica hai espulso due sacrosanti no?” D: “Mamma mia.” P: “Sacrosanti no? Si piangevano addosso e dicevano che era stato fatto perché la partita dopo era contro una grande squadra no?” D: “No no infatti infatti”. (…) P: “Ma tu cos’avevi dato? rigore?” D: “No io mi sono guardato in giro per sapere se era angolo o se era rinvio e lui mi ha indicato rigore”. P: “Ma chi?” D: “Ambrosino” (il guardalinee ndr). P: “Ha indicato rigore?” D: “Lui mi ha dato rigore ed io ho fischiato rigore dopo di che mi ha richiamato mi ha detto “Donda scusami ho fatto una grande cazzata non dare rigore perché facciamo una troiata mai vista””. Antonio Giraudo P: “Era calcio d’angolo infatti” D: “E infatti fa “guarda che ha preso la palla scusami istintivamente lì ho indicato rigore ma guarda è angolo” allora sul 3 a 0 gli ho detto “Marcello ma oramai diamo rigore” fa “no no guarda assolutamente non darlo perché non è rigore facciamo una figura di merda” a quel punto l’ho visto talmente convinto”. P: “Ma roba da pazzi”. IL PROCESSO AD ALESSANDRO MOGGI La commissione: “A Gallavotti gli fò lo sculaccio” Paolo Conti chiama Luciano Moggi Conti: “Guarda io credo che noi abbiamo fatto già molto e cerchiamo di fare il meno possibile, una roba che cerchiamo di fare adesso vediamo ma l’orientamento che c’è in commissione Luciano è quello di volumizzare insomma quindi” M: “Si vabbé ma” C: “Cerca di intervenire” M: “Eh?” C: “Cerca di intervenire un pochino” M: “Ma con chi?” C: “Eh lì chi ci può essere, l’avvocato Galavotti, parla con l’avvocato Galavotti” (…) M: “E gli fò lo sculaccio” (…) C: “Deve fargli una multa bisogna fargli una multa hai capito? E’ la strada che sto battendo anch’io” M: “Vabbé va una multa” C: “Bisogna fargli una pena pecuniaria sennò rischia la sospensione, se tu li sensibilizzi, io li ho portati già su stà strada” M: “Ma chi bacherozzi devo sensibilizzare su stà strada? Io lo sculaccio!” (…) Il dg Juve a Gallavotti “Digli che non rompano i c…” Moggi chiama Gallavotti Moggi: “Stà a sentì io ti avevo telefonato per una cosa” Galavotti: “Io sto qui al tribunale di Napoli” (…) M: “Vabbé ma hai sistemato tutto no?” G: “Sì sì tutto sistemato”. M: “Ho visto che ha preso allenatore, direttore ha preso tutti” (parlano di De Laurentiis ndr) G: “Ma speriamo bene (risata) diamogli una mano perché ne ha bisogno” M: “Ma che soggetto, dagli una mano, ma io se dà un colpo de telefono, ma tu lo conosci?” G: “Sì benissimo da tanti anni, poi col cinema lo conosco bene” M: “Eh allora digli che mi dia una telefonata o fai un appuntamento te che così ci vediamo”. (…) M: “Ah senti un po’ ti volevo chiedere una cosa” G: “Dimmi” M: “Tu hai fatto quella commissione che giudica i procuratori no?” G: “Sì” M: “Bò sensibilizzali un po’ perché il 20 hanno chiamato per una cosa di 2 anni fa…” G: “Alessandro sì” M: “Alessandro , ma digli che andassero a fan culo che non rompessero i coglioni (risata) insomma dai” G: “Ci parlo ci parlo” M: “Ma che ci parli, pensaci te e digli che non rompessero le palle” Luciano al figlio “L’accordo è una multa” Moggi chiama il figlio Alessandro Alessandro Moggi: “Il più stronzo di tutti è un certo Claudio Onorato un avvocato che fa parte della Commissione” Luciano Moggi: “Eh?” A. M.: “Che ha chiesto tre mesi di squalifica per me tanto per rendergli conto…” (…) L. M: “E lasciamo fare a me ora ma che hanno fatto non hanno fatto niente” A. M.: “No alla fine fortunatamente c’era qualcuno che mi difendeva penso che mi fanno una multa spero ma questo ha chiesto una multa più per tre mesi di squalifica” L. M.: “No no una multa fanno, l’accordo era una multa ora sistemo Gallavotti lascia fare a me, ora quando arrivo a Genova lo facciamo assieme ti faccio sentire”. MOGGI E I PROCURATORI “Ne faccio cacciare 10” Moggi con un membro della commissione giudicante Paolo: “Senti, è venuto fuori un capolavoro là, hai visto?” M: “Sì, si lo so” P: “E’ stata dura, te l’han detta?” M: “Sì, ma mi son fatto una litigata con Garavotti l’ho rimbalzata” P: “Eh, ma non è neanche colpa sua perché” M: “E’ Onorato, l’uomo suo però che ha rotto i coglioni, Onorati, come si chiama” P: “Eh, ma hai visto che aveva proposto una sospensione, mica sono stato io, sì ma te l’han detto come è andata, o no?” M: “Sì, gliel’ho data io a Garavotti, perché Garavotti che è uno che sta nello studio suo questa eh?” P: “Eh, però Luciano sai che cos’è eh? la deposizione di Alessandro è stata brutta, è stata una incolpazione e gli…” M: “Ma Paolo, ma non facciamo, ma Paolo non facciamo prenderci in giro” P: “E gli avvocati hanno fatto un casino della Madonna” M: “Ma io senza deposizione di nessuno, incastro dieci di voi, dai!” P: “Luciano, okay lo puoi fare benissimo ma se uno dice” M: “Ora, ora ora la deposizione! Ma che cazzo di deposizione, noi ci facciamo pigliare per il culo” P: “La la la l’abbiamo recuperata per i capelli” M: “Ci metto le mani io faccio caccià una decina di procuratori” P: “Eh, non faresti un cattivo… ma fallo porca madosca, te lo dici ma non lo fai” M: “No non lo fo perché io rispetto il lavoro degli altri ma poi le prese per il culo non mi piace” P: “Eh, comunque abbiamo risolto in maniera brillante, era dura eh? Insomma, hai visto te l’han detta come era partita la richiesta?” M: “So tutto, so tutto anche perché mi sono incazzato abbastanza” PREVITI E LA LAZIO “Previti vuole che il Milan dia soldi a Lotito” Giraudo chiama Moggi Giraudo: “Sai che io adesso non so se sia vero o meno comunque Adriano dice che lui ha litigato con Cesare Previti, perché l’ha chiamato Cesare Previti per dargli una mano a Lotito”. Moggi: “Eh!” G: “Allora lui gli ha detto, Cesare Previti gli ha detto guarda che lo vuole Berlusconi, allora Adriano gli ha detto, allora fammelo dire da Berlusconi, perché se Berlusconi vuole che io dia dei soldi a Lotito, siccome mi sente sempre non ha problemi, me lo dice e allora dice dagli dei soldi a Lotito, allora è un altro discorso, ma siccome non me l’ha mai detto”. M: “Sì no ma dai questo è un deficiente dai si perde, si perde del tempo” IL MOVIOLISTA DI BISCARDI Moggi: “Ok Bertini, Dattilo e Trefoloni” “E che devo dire di Collina?” Fabio Conzutti chiama Moggi Conzutti: “Poi c’è vabbé Messina per Bologna-Milan. Il rigore non dato al Milan eh, quello di Nesta però c’è il rigore dato e poi tirato via” Moggi: “Non devi rompere i coglioni te lo dico subito” (…) C: “Ma sì dopo sai, bene insomma Luciano adesso bisogna vedere come la mettiamo cioè questo ti volevo chiedere” M: “Allora te devi salvare: Bertini, Dattilo e Trefoloni” C: “Sì no salvare questo l’avevo capito è sicuro” M: “Eh!” C: “Solo che dobbiamo fare Luciano, adesso dimmi te cosa devo fare, cioè su Inzaghi a parte che non c’è niente, ma possiamo dire che” M: “Sul Milan puoi battere quanto ti pare” C: “Sì sì no quello sicuro!” (…) M: “Trefoloni ha dato un rigore che non c’era no hai detto?” C: “Sì” M: “La partita era Lazio-Reggina, ha dato in favore della Lazio” C: “Sì” M: “E la prossima volta lo dà in favore della Reggina e pareggia”. (…) C: “Senti invece una cosa ti volevo chiedere Luciano, con Collina cosa facciamo, visto che c’è il Messina di mezzo?” M: “Niente ha arbitrato benissimo” C: “Ah cioè è un rigore che è un rigore che si può dare e lui l’ha dato punto” M: “Eh certo e certo, va bon” C: “Vabbé niente c’è questo e bon, vedo di farla andare nel migliore dei modi possibili come sempre” M: “Tu vedi poi ci sentiamo dopo la trasmissione” L’ACQUISTO DI CANNAVARO Moggi al difensore: “Dì al brindellone che vai via” Moggi chiama Fabio Cannavaro e un terzo uomo Moggi: “Allora lo possiamo fare anche oggi: fai chiamà Ghelzi (Ghelfi vicepresidente Inter), gli dici che vuole andà via”. Cannavaro: “Come?” M: “Fai chiamare Ghelzi, ooh.. come si chiama là, brindellone alto… il Presidente!” C: “Facchetti” M: “Facchetti. Fai chiamare Ghelzi e Ghelzi lo farà. Gli dici: guarda, io voglio andà via perché non sò considerato dall’allenatore e stop”. (…) M: “Dagli una telefonata di brutto, dai! Poi richiamami, dai!” I SOSPETTI E LA ROMA “Pensiamo alle nostre baggianate e basta” Moggi chiama Giraudo Giraudo: “Scusa ma il primo grado, cosa hanno condannato il Chievo e il Siena, han dei punti di penalità?” Moggi: “No no l’hanno assolti, hanno condannato Ricci, Sartori e Papadopulo” G: “La società?” M: “No no tutto a posto, tutto a posto e quindi si poteva anche evitare una cosa del genere, oltretutto poi dice naturalmente son baggianate perché io non ritengo assolutamente una cosa che sia un illecito però”. G: “Tutto a posto per dire che anche le nostre son baggianate e be'”. M: “Eh sì anche le nostre sono baggianate si è chiaro, va be’, meno male che noi abbiamo l’abitudine di fare sempre le cose per noi e basta, (risata) e in quei casi lì ci aiutano le nostre forze”. (…) G: “Volevo dirti questo, c’era Baldini no al consiglio che ha accompagnato Sensi no, lui aspettava fuori, quando sono uscito, siccome la Mazzolini (Mazzoleni dirigente della Roma ndr) continua a rompere i coglioni che vogliono fare il contratto delle partite no?” M: “Uhm” G: “Per il numero di gare che garantiamo, allora io ho detto guarda che e gliel’ho fatto dire alla Mazzolini, noi parlavamo con Baldini per quando ci sono i calendari, io gliel’ho detto guarda che noi non facciamo il contratto se non mettete a posto Emerson eh? “No no ma voi avete questa roba qui che andate fortissimo, quindi non c’è problema, mettiamo”, e allora gli ho detto ma guardate che questa continua a chiedere eh! La prossima settimana bisogna vedersi noi inutile che 10 persone, bisogna che lei metta a posto Emerson e contestualmente, mettiamo a posto il contratto, se no non va bene ‘sta cosa qua, ma non ci sono problemi, e allora se non ci sono problemi””. M: “No no bisogna farlo contestualmente”. G: “No ma scherzi”. M. “Altrimenti si fottono eh!” G: “Ma che scherzi”. M: “Quella è gente senza faccia”. La torta dei diritti televisiviUna ‘torta’ da circa 600 milioni di euro che potrebbe essere terremotata dall’esito dell’ inchiesta in corso da parte della procura di Napoli. A tanto infatti ammonta la cifra che le squadre di calcio di serie A percepiscono per i diritti di trasmissione in chiaro e criptati tra analogico, satellite, digitale terrestre, via cavo, adsl, e dvbh (tv sui telefonini).

Circa 500 sono quelli per il criptato; 61,5 milioni l’anno per tre anni sono quelli pagati da Mediaset in estate per i diritti in chiaro per la tv generalista (quelli che consentono di dare i filmati a Serie A, il programma che ha di fatto sostituito 90/mo Minuto). In particolare Per la prossima stagione SKY ha contratti con 16 squadre tra quelle che attualmente militano in serie A, ma considerando quelle già retrocesse in B, le squadre con un contratto per il satellite nel campionato 2006-2007 sono 14: ASCOLI (6 ml) CAGLIARI (7,3 ml) CHIEVO (12,5 ml) EMPOLI (6 ml) INTER (68 ml) JUVENTUS (80 ml) LAZIO (19 ml) LIVORNO (6,3 ml) MILAN (75ml) PARMA (8 ml) REGGINA (7 ml) ROMA (40 ml) SIENA (6 ml) UDINESE (12,9 ml).

Con sei di queste squadre SKY ha chiuso recentemente contratti anche per le due stagioni successive. Con i diritti per il satellite acquisiti da RTI, cioé Mediaset, infatti, si é già assicurata per i campionati 2007-2008 e 2008-2009 i contratti con le 5 big: Juventus (157 ml per le stagioni 2007-2009), Inter, Milan (non ancora ufficializzato ma dato per certo), Lazio e Roma. Mentre direttamente dal Livorno ha acquisito i diritti fino al campionato 2007-2008. La Juve in particolare nel prossimo campionato avrebbe incassato oltre 90 milioni di euro (80 milioni da SKY e 10,7 da Mediaset per il digitale terrestre). Per le stagioni 2007-2009 avrebbe incassato da RTI-Mediaset 218 milioni di euro + 30 milioni di opzione per stagioni successive per il pacchetto complessivo dei diritti. E RTI ha già rivenduto a SKY i diritti per il satellite delle due stagioni per 157 ml.

Le intercettazioni

Il dossier di Fiorentina.it: Le intercettazioni smentite dai fatti