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E’ di Arezzo l’angelo custode del Papa

di Giacomo GambassiAuricolare all’orecchio, doppiopetto scuro, passo veloce. Quando la papa-mobile taglia la folla, acconto all’auto del Pontefice c’è lui: Domenico Giani (nella foto con Benedetto XVI). Quarantaquattro anni non ancora compiuti, aretino doc, è l’angelo custode del Papa. O meglio, lo è stato di Karol Wojtyla. E adesso lo è di Joseph Ratzinger che la scorsa settimana lo ha nominato nuovo ispettore generale della gendarmeria pontificia. In pratica Benedetto XVI gli ha affidato il timone di tutta la macchina della sicurezza pontificia e della polizia del Vaticano. «Se lui ritiene che il Papa non possa uscire per ragioni di sicurezza, il Santo Padre non esce», spiega senza giri di parole il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Gualtiero Bassetti, che di Giani è grande amico.

Terziario francescano, un passato da ufficiale della Guardia di Finanza e funzionario dei servizi segreti italiani, Giani subentra a Camillo Cibin, di cui è stato vice per sette anni. Era il 1999 quando Giovanni Paolo II chiamò l’ex finanziere ai vertici del corpo di 130 agenti incaricati di vigilare sull’incolumità del Papa. Da allora Giani ha svolto anche le funzioni vicarie della direzione dei servizi di sicurezza e della protezione civile occupandosi tra l’altro dei vigili del fuoco. Fino a che Benedetto XVI non lo ha promosso alla guida della gendarmeria. La nomina è stata ufficializzata sabato scorso dalla sala stampa vaticana. «E’ una scelta che onora e gratifica la diocesi e la comunità civile di Arezzo», ha detto il Vescovo Bassetti nella conferenza stampa in cui ha annunciato la promozione di Giani.

Il volto del nuovo responsabile della sicurezza vaticana è già familiare ai telespettatori di mezzo mondo: da anni viene inquadrato dagli obiettivi delle tv ed è facile scorgerlo vicino al Papa sia in piazza San Pietro sia nei viaggi apostolici. L’ultimo evento che lo ha visto al centro della scena è stato la visita di Benedetto XVI in Polonia durante la quale Giani era spesso alle spalle del Pontefice.Laureato in pedagogia all’università di Siena, è spostato con Chiara Palazzini, docente all’Università Lateranense (anche lei di Arezzo), e ha due figli. Il suo curriculum è costellato di incarichi di prestigio fra cui alcuni legati al mondo dell’intelligence, ma anche di un impegno costante nelle attività ecclesiali di Arezzo. Nato e cresciuto nel centro della città, è stato fra i fondatori dell’associazione «Rondine – Cittadella della Pace» e sempre a fianco dell’attuale vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli, quando era parroco della comunità del Sacro Cuore. E il suo carisma si è fatto sentire anche fra i volontari della Misericordia di cui è stato responsabile ad Arezzo.

La sua promozione è stata salutata in città con grande affetto. «Ho conosciuto Giani quando era sottufficiale della Finanza – ha ricordato il neo-sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani – E fin da subito ne ho apprezzato il rigore morale, la capacità di comprendere le situazioni e il rispetto per gli altri che gli deriva dalla sua formazione cristiana. Adesso viene chiamato ad un alto incarico. A dimostrazione che un altro figlio di Arezzo ha dato ottima prova di sé nel mondo». Altrettanto caloroso il messaggio della vice-presidente della Provincia, Mirella Ricci, che ha ricordato la «comune esperienza nel volontariato cittadino» e ha definito Giani «un esempio di spirito di servizio».