Italia
In Libano e Siria per aiutare i cattolici
di Giovanni Sassolini
Il giorno seguente si fa visita, a Beyrut, al Vicario Apostolico del Libano, il vescovo dei cristiani cattolici di rito latino, mons. Paul Dahhdah, che è anche il responsabile di circa 600 suore. In serata abbiamo percorso i 400 chilometri verso Aleppo, in Siria. Sosta a Tripoli, ultima città del Libano verso il confine siriano. Anche qui c’è una scuola cristiana gestita dai frati, un po’ messa male e dall’aspetto quasi decadente. Ma i 250 alunni di adesso, potrebbero diventare anche mille. E per le spese del restauro e dell’ampliamento si ricaverà già un buon introito dalla vendita dei terreni intorno. Qui pure giungerà qualche contributo dall’Italia (sempre via otto per mille). Angiolo Rossi si impegna per il progetto della scuola materna, come quella già costruita a Betlemme.
La frontiera con la Siria è un piccolo caos ma la autostrada è bella, il paesaggio piano e coltivato. Poche macchine private, molti camion e taxi. Arriviamo al convento dei frati di Aleppo dove veniamo accolti da padre George già parroco a Gerusalemme dove era parroco prima di padre Ibrahim Faltas. Mons. Cetoloni ritrova un fraticello che aveva avuto novizio a La Verna nel 1990. La mattina seguente, domenica 25 marzo, le strade del quartiere cristiano erano deserte e i negozi chiusi. Finora in Siria i cristiani possono celebrare la domenica e sospendere le attività economiche. Abbiamo concelebrato, nella bella chiesa dei frati una messa parrocchiale… in arabo. Poi ci siamo concessi la visita turistica della cittadella di Aleppo, una collina naturale, perfettamente conica, con una cinta muraria in buone condizioni. All’interno, dove potevano vivere anche cinquemila persone, splendidi resti di fortificazioni, feritoie, porte e mura di epoca turca. Abbiamo visto a mezzogiorno, tornati in parrocchia, l’attività catechistica. Dopo la messa delle 11 oltre una cinquantina di ragazzi hanno giocato nel cortile e poi si sono infilati, a gruppi, nelle stanze, con molto ordine. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del complesso del nuovo episcopio di Aleppo. Mons. Giuseppe Nazzaro era presente domenica 6 maggio a Pratovecchio con il vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti per l’inizio del Congresso eucaristico diocesano. Già a capo della Custodia di Terrasanta a Gerusalemme, mons. Nazzaro è il vescovo latino ma abita tutt’ora in due o tre stanzette mal messe e inadeguate. Sempre con l’aiuto dell’otto per mille, si sta ultimando una residenza a 4 piani, due dei quali come pensionato per le giovani siriane cattoliche che frequentano l’università. Il resto sarà per l’abitazione del vescovo e segretario, delle suore addette a tutto l’edificio, e locali e uffici per l’attività. Il 15 agosto, come ci ha confermato a Pratovecchio, ci sarà l’inaugurazione. E così siamo arrivati al termine del nostro itinerario. È stato un viaggio di pochi giorni ma ricco di incontri con le comunità cristiane del Libano e della Siria. Abbiamo tentato, per quanto era possibile, di immergerci nella loro difficile situazione e abbiamo raccolto la testimonianza della loro serenità coraggiosa, sia in ambito cristiano che civile. Non sono in fondo la chiesa delle origini?