Italia

Napolitano a Firenze per i 60 anni della Costituzione

di Daniela Grondona

Un gigantesco volume della Costituzione Italiana al centro del palco e una bambina che volta, lentamente, le bianchissime pagine della Carta. Alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è tenuta nel pomeriggio del 31 marzo, a Palazzo Vecchio, in un salone dei Cinquecento molto affollato, la cerimonia per il 60/mo anniversario della Costituzione.

I primi 12 articoli, quelli dedicati ai diritti fondamentali, sono stati letti a più voci da cittadini e personalità, tra i quali l’allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli e la vedova Calabresi, Gemma Capra. Proprio la conoscenza della Costituzione, ha sottolineato il presidente della Repubblica, nella sua risposta ad alcune domande rivoltegli dagli studenti durante la cerimonia, “spero possa ispirare un clima costruttivo anche nelle relazioni tra cittadini e forze politiche”.

Lettura in un clima solenne, con sottofondo musicale e la proiezione, su due maxischermi, di filmati sull’assemblea costituente e sull’Italia postbellica. Il presidente della Repubblica, che stamani a Firenze aveva preso parte alle celebrazioni per l’85/mo anniversario della fondazione dell’Aeronautica, era accompagnato in Palazzo Vecchio dai ministri per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, e della Difesa, Arturo Parisi.

E’ toccato ad Agnese, 9 anni, alunna di una scuola elementare pratese, il compito di ‘rompere il ghiaccio’ affrontando l’impegnativo articolo primo della Costituzione, quello che recita “L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro”. L’affermazione del riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo è stata affidata ad una famiglia fiorentina, genitori e cinque figli. Hanno poi dato voce ai principi fondanti dell’Italia del dopoguerra il giornalista dell’ANSA Lirio Abbate, minacciato dalla mafia, e Gemma Capra (art.3), un’imprenditrice vinicola, Lorenza Sebasti, e un suo capo operaio (art.4), il sindaco Leonardo Domenici (art.5), la campionessa del mondo di slalom gigante Denise Karbon, la quale ha ricordato l’art. 5 della Costituzione italiana che tutela le minoranze linguistiche.

Articolo dopo articolo, a formare un mosaico rappresentativo di tutti i cittadini italiani, sono sfilati pensionati e giovani precari, un immigrato e due operaie tessili, un rappresentante per ogni arma, lo storico Franco Cardini, l’astronauta Paolo Angelo Nespoli che donò proprio al presidente della Repubblica una copia della Costituzione portata nello spazio, e la sovrintendente del Polo museale fiorentino, Cristina Acidini. Chiusura con Cesare Prandelli e l’articolo 12 che descrive il tricolore italiano.

Dopo la lettura di alcuni passi della relazione di Aldo Moro all’Assemblea Costituente, affidata all’attrice Ottavia Piccolo, la parola è tornata ai ragazzi delle scuole fiorentine e al presidente della Repubblica. Domande sulla Costituzione alle quali il presidente ha puntualmente risposto rinnovando un invito alle forze politiche per “uno sforzo comune” al fine di “trovare il consenso e l’intesa più larga per affrontare ogni specifica revisione della Costituzione”. Napolitano ha indicato nella compiuta parità tra uomo e donna una delle parti della Costituzione “disattesa o non del tutto applicata” e ha riconosciuto, parlando del lavoro, fondamento della Repubblica, l’esistenza di un “problema di livello inadeguato delle retribuzioni di tutti i lavoratori”. Il presidente è tornato anche sul tema, purtroppo attualissimo, delle morti bianche per indicare come non ci siano ancora “sufficienti tutele né abbastanza controlli”. A conclusione della cerimonia, il presidente della Repubblica si è concesso una piccola pausa, prima del rientro a Roma, per ammirare, al tramonto, dalla terrazza di Saturno, una veduta di Firenze dall’alto di Palazzo Vecchio. (ANSA).