Italia

Bagnone superstar dopo il 6+1 da record

“No, ho perso il conto. Oltre ai media nazionali hanno telefonato da Australia, Gran Bretagna, Olanda, Francia, Austria, Turchia,… sicuramente è un’occasione di promozione unica per il nostro territorio e il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, del quale abbiamo, con coraggio, scelto di essere parte dal settembre 2008”.

Siamo a Bagnone e a parlare è l’architetto Gianfranco Lazzeroni, sindaco per il secondo mandato consecutivo, chiamato, suo malgrado, a dare voce al fortunato (e per ora anonimo) vincitore che con una sola giocata di 2 euro ha sbancato il Superenalotto dei record con 146 milioni. Quanto basterebbe a garantire per 70 anni il bilancio del Parco nazionale. Poco di meno del suo Comune…

“Guardi, è un conto che ho già fatto, ma sono convinto che le possibilità che ha quest’angolo d’Appennino in Italia, unito dal Parco tra Toscana, Liguria ed Emilia vadano ben oltre la fortuna”. Qui se ti guardi forse vorresti pensare proprio alla fortuna di un posto così raro. Siamo tra crinali appenninici e corsi fluviali, ricche vestigia storiche e culturali, tra cui le antiche statue-stele, i castelli dei signori Malaspina, i gustosi prodotti enogastronomici, come i testaroli e la dolce Cipolla di Treschietto (si dice dotata anche di poteri antifantasma), e, perché no, il “giglio fiorentino” scolpito nei portici medievali del capoluogo, eccezionale porta-fortuna… che si vuole ‘sfregato con mano’ anche dall’anonimo vincitore.

Il giglio fortunato, ora sindaco, lo avrete anche per il vostro Comune?

“E’ sicuramente una opportunità di comunicazione ‘planetaria’, per questo comune che, come altri Appennini d’Italia, ha lavorato, ma con entusiasmo e fatica riesce a sviluppare”, risponde il sindaco in un improbabile orario acavallo dell’una dove magari si potrebbe pranzare, ma lui continua a rilasciare interviste per parlare di questo angolo di Paradiso.

Avete anche chiesto di entrare nel Parco…

“Lo abbiamo fatto nove mesi prima delle elezioni. C’è chi ci diceva che era un rischio. La gente invece ha capito e ci ha premiato”.

Perché?

“Perché c’erano delle carte da giocare. E il Parco è uno strumento di sviluppo (e comunicazione) prima ancora che di tutela. Sono ancora qui. Abbiamo avuto ragione. Sapevamo che si stavano discutendo gli strumenti di gestione del Parco, il Piano sviluppo socioeconomico e il Piano di assetto territoriale urbanistico: abbiamo pensato di entrarci in questo momento dando il nostro contributo ai programmi”.

Eppure l’Appennino in Italia non è famoso ancora come l’Alto Adige o la Maremma.

“Guardi, 30 anni fa la Maremma non aveva i numeri e le offerte che conosce ora. Ma ha lavorato e noi dobbiamo fare altrettanto assieme, mentre le risorse naturali già le abbiamo. Il Parco propone progetti sovra comunali e nazionali, che parlano di sistema, come Parchi di mare e d’Appennino unisce in obiettivi comuni sei parchi: è la dimensione per avere la possibilità di programmare gli interventi. Occorre un progetto complessivo e lavorare insieme. Non c’è dubbio che la Lunigiana e il Parco hanno carte notevoli da giocare”.

Le ricette?

“Ci attende un lavoro costante per fare conoscere questi territori per quello che sono. Possiamo mettere in vetrina tutto quello che abbiamo. E la comunicazione è uno strumento formidabile”.

Oggi come si sente?

“Non credo nella fortuna, perché di occasioni così ne capitano una nella vita. Eppure mi sento ora di rappresentante tutto l’Appennino, per dargli voce.

Sindaco Lazzeroni, una idea di cosa potrebbe fare la sua amministrazione con tutti quei soldi se la è fatta?

“No, perché non sono soldi del Comune. Però..”

Però?

“…è una vincita di dimensioni tali che cambia sicuramente la vita del vincitore per sempre, ma può cambiare anche quella del territorio. Perché ho fatto un conto”.

Che è quello di chiedere una parte del ‘bottino della dea bendata’ per il suo territorio…

“No. Anche senza intaccare il capitale, con solo i interessi della somma si potrebbero avviare lavori e mutui a Bagnone per 10 milioni di euro.

Coi quali fare cosa?

“Per aumentare l’ospitalità turistica, per realizzare il centro polifunzionale, per la promozione territorio e il potenziamento delle strutture…”