Italia
Pd, la scossa delle primarie
Non è un appuntamento da poco, anche se riguarda una sola parte politica. Domenica 25 ottobre l’ancora fragile pianta del Partito democratico si sottopone all’energica «scossa» di primarie aperte a tutti. E infatti non sono mancati i «mal di pancia» per un meccanismo che non sembra facilmente «pilotabile» dai vertici del partito. Chiunque si riconosca in qualche modo nella proposta politica del Pd può infatti contribuire, a pari titolo con gli iscritti, nella scelta del segretario nazionale e di quello regionale del partito. Magari anche ribaltando gli equilibri raggiunti nei congressi di circolo, quelli riservati a chi ha in tasca la tessera del Pd.
Per la carica nazionale Pier Luigi Bersani parte favorito con il 55,1% dei consensi, seguito dall’attuale segretario Dario Franceschini (36,9%), appoggiato da due liste («Democratici con Dario Franceschini» e «Con Davide Sassoli semplicemente democratici per Franceschini»). Molto staccato invece Ignazio Marino (7,9%). Non è facile dire «chi sta con chi» e neanche spiegare le differenze politiche tra i tre candidati e le quattro liste. In Toscana sono in lista con Bersani, ad esempio, il presidente della giunta Claudio Martini e l’assessore Gianfranco SimonciniMario Primicerio e quello di Pisa Paolo FontanelliRolando Nannicini e Pier Paolo TognocchiAndrea Lulli e Luca Sani. Nei «Democratici con Franceschini» troviamo invece Giuseppe Fanfani, Vittoria Franco, Ermete Realacci e Lapo Pistelli con l’assessore regionale Ambrogio Brenna. Sempre per Franceschini, ma nell’altra lista, l’ex sottosegretario Andrea Marcucci. Con Marino, invece, l’ex assessore di Firenze Daniela Lastri.
In Toscana, dove hanno votato nei circoli in 42.495, pari al 57,14% degli iscritti, Franceschini è andato leggermente meglio 42,38% che nel resto del Paese. Stabile invece Marino con il 7,5%. Tre anche i candidati alla segreteria regionale toscana, ognuno dei quali si rifà ad uno dei tre del nazionale. Ma qui la situazione è più complessa. Con Andrea Manciulli, che ha vinto tra gli iscritti con il 58,6%, troviamo infatti due liste: la prima è la stessa che supporta Bersani, l’altra, invece, «Democratici Made in Toscana», vede tra le sue file anche dei «franceschiniani». E questo spiega perché Manciulli abbia raccolto in Toscana 7 punti percentuali in più di Bersani. A scapito soprattutto di Agostino Fragai (30,31%) ben 11 punti percentuali sotto a Franceschini. Simone Siliani, terzo candidato alla segreteria regionale, con l’11% è andato quattro punti sopra a Marino.
Il regolamento prevede che venga eletto segretario chi supera il 50% dei consensi. Nel caso che nessuno ci riuscisse, saranno le assemblee elette contestualmente domenica a scegliere il segretario. L’Assemblea nazionale sarà composta da mille membri, di cui 74 toscani. Quella regionale da 500 membri. L’elezione avviene attraverso 12 collegi corrispondenti alle province tranne che per quella di Firenze suddivisa in tre: il Collegio 1 corrispondente a Firenze città, il Collegio 2 che comprende i comprende i comuni della Provincia di Firenze ad esclusione di quelli del Circondario dell’empolese, Scandicci, Signa e Lastra a Signa, che fanno parte del Collegio 3. Grande lo sforzo organizzativo del Pd che in Toscana vedrà aperti circa 900 seggi e più di 3 milavolontari impegnati ai seggi tra presidenti e scrutatori.
Claudio Turrini
Chi può votare. Oltre agli iscritti al Pd tutti i cittadini italiani, o della Ue ma residenti in Italia o stranieri con permesso di soggiorno, maggiori di 16 anni. Chi vota , si riconosce nella proposta politica del Pd, si impegna a sostenerlo alle elezioni e accetta di essere registrato nell’Albo pubblico delle elettrici ed elettori. È necessario un documento valido d’identità.
Come si vota. Le schede elettorali sono due: una azzurra per l’elezione del segretario e l’assemblea nazionale (quattro liste e tre candidati segretario) e una rosa per il segretario e l’Assemblea regionale (cinque liste e tre candidati segretario). Si può votare una sola lista, il voto alla lista va automaticamente anche al candidato segretario e contribuisce a fare eleggere i candidati della lista votata nell’ordine di presentazione. Non si esprimono voti di preferenza. Clicca qui per scaricare il pdf con tutte le schede dei collegi toscani