Italia
C’è bisogno di parità nel mondo della scuola
di Nicoletta Benini
Anche quest’anno sono stati numerossimi i dirigenti, gli insegnanti, gli addetti ai lavori, i politici e i rappresentanti delle Istitutuzioni religiose e civili, riuniti per il Convegno indetto dalla Fism (Federazione Italiana Scuola Materne) al Convitto della Calza sabato 12 novembre a Firenze, per una mattinata di riflessione dal titolo: «Dalla certezza di un’identità la fedeltà di una presenza». Un contributo per affrontare il grave momento di crisi in Italia e anche in Toscana, partendo da un confronto sul mondo dell’educazione, dalla forza del già fatto e quindi dalla tradizione, per arrivare a quello che si deve ancora fare guardando quindi al futuro con molta attenzione e urgenza visto l’allarme che già da tempo la Fism ha lanciato a livello nazionale, e a livello regionale con il suo Presidente Leonardo Alessi, ponendo sotto gli occhi dell’attenzione pubblica il fatto che «solo nella nostra Regione è a rischio, nel futuro più prossimo, la certezza di una scuola per ventimila bambini, dei quali quattromila solo a Firenze e questo perchè i contributi governativi, già molto ridotti, non arrivano e molti degli Istituti nostri associati si stanno indebitando con le banche. Se la situazione non cambia 350 scuole in Toscana non potranno riaprire e quelle che resteranno aperte avranno comunque una prospettiva di vita breve».
Questo il «leit motiv» sul quale sono stati chiamati a parlare i relatori. Nel parterre presente anche il Vescovo di Volterra Alberto Silvani, l’Onorevole Rosa De Pasquale, l’Assessore Gianluca Parrini, il Consigliere Comunale Emanuele Roselli, oltre ai tanti saluti arrivati da molti altri esponenti politici, uno per tutti il Presidente della Regione, Enrico Rossi. Ha preso poi la parola Angela Palamone, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha sottolineato quanto il momento chieda, come non mai, la necessità di lavorare insieme, scuola statale e paritaria, per una sinergia utile a tutti i comparti nel raggiungimento e nel mantenimento degli standard di qualità. Nel suo intervento la Palamone ha anche citato il tanto discusso articolo 33 della nostra Costituzione che affronta il tema della libertà d’istruzione, ma oltre alla reale parità, manca, per la Dirigente, anche una definizione chiara degli standard e del processo per il loro raggiungimento e questo in parole concrete vuol dire che oltre al problema economico la scuola italiana deve ancora fare sistema per quanto riguarda sia la valutazione, sia la qualità dell’insegnamento, cammini iniziati e purtroppo non ancora non arrivati a regime.
È stato poi il momento dell’Assessore Stella Targetti la quale partendo da un dato drammatico che colpisce il nostro Paese e cioè un preoccupante «analfabetismo di ritorno» ha detto quanto, alla luce di questo, sia da mettere sempre più in evidenza l’importanza dell’istruzione per il segmento di età 0-6, ma anche 0-3: «nel bilancio locale abbiamo da tempo fatto una scelta di dedicarci all’istruzione, alla scuola e al mondo dell’infanzia proprio perchè crediamo che il futuro si cominci a costruire da qui».
Suor Carmela Prèncipe, presidente regionale della Fidae (Federazione degli Istituti di Attività Educative) ha evidenziato il cammino che ormai da anni Fism, FIdae e Ufficio Scolastico Regionale facciano insieme ottimizzando gli interventi e offrendo servizi di formazione, consulenza e di sostegno alle scuole: «è urgente creare la mentalità della parità partendo dalle famiglie e dagli studenti e non è un caso che la Fidae nazionale abbia da tempo puntato sulla forza del Movimento degli Studenti delle scuole cattoliche che a Verona si sono recentemente incontrati in più di quattromila».
È seguito l’intervento appassionato e puntuale del Presidente Regionale della Fism, Leonardo Alessi. «In questo tempo di crisi noi vogliamo quindi partire ha detto Alessi da una visione positiva, la realtà ci rimette in moto, in tempi passati eravamo più poveri, ma avevamo più certezza nel cuore, più desiderio di bene per i nostri figli. Lo statalismo ci fa sprofondare nei debiti e ci ha condotto sul baratro e non a caso a livello di libertà di scelta educativa se la Grecia è ultima, noi siamo penultimi e prima di noi arrivano persino i paesi dell’Est. Il rigore è figlio di razionalità di spesa, non di tagli lineari e la via maestra dell’Europa è un equilibrio fra Stato e privato… Invece il connubio di crisi e tagli può far chiudere nel prossimo futuro ben 50 scuole solo in Toscana… Non si può più far mancare ossigeno a chi da sempre garantisce qualità nell’educazione; non possiamo e non vogliamo essere rassegnati, ma desideriamo spiegare a tutti il valore delle nostre scuole attraverso forme di lavoro culturale e di protesta». Ha chiuso la prima parte dei lavori della mattinata l’intervento di mons. Andrea Bellandi, docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia centrale, il quale, riprendendo il tema del Convegno, ha fatto una prolusione ben articolata sul valore che «educare una persona è l’atto più grande e più importante che possa compiersi».
Il Convegno si è concluso con le esperienze di alcune scuole paritarie toscane e l’impegno per il futuro delle amministrazioni locali nelle parole di Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’istruzione del Comune di Firenze, Rita Pieri che ricopre lo stesso incarico per il Comune di Prato e Paolo Bracaglia, direttore della Bcc di Cascia e Reggello.