Italia
MIGRAZIONI: COMMISSIONE CEI, 20 MILA I PRECARI DELLA «PRIMAVERA ARABA» IN ITALIA
«Preoccupazione» per la data del 31 dicembre 2012 che si avvicina e che vedrà la fine del permesso umanitario per tante persone sbarcate nel corso del 2011 in Italia, in seguito alla «primavera araba». È quanto hanno espresso i vescovi della Commissione Cei per le migrazioni riuniti questa mattina a Roma presso la Fondazione Migrantes. «La mancanza ancora di un piano europeo che permetta la libera circolazione delle persone con un titolo di protezione umanitaria, così da raggiungere i familiari e le proprie comunità e sfruttare più possibilità lavorative, come anche di progetti di cooperazione internazionale e per il rimpatrio assistito – si legge in una nota diffusa al termine dei lavori – rendono precaria la situazione di oltre 20.000 persone, che rischiano così di cadere nell’irregolarità ed essere vittime di un nuovo sfruttamento». I disagi e le «difficoltà burocratiche, economiche e sociali vissute dai centri e dalle comunità di accoglienza, molti dei quali nelle nostre diocesi, parrocchie e negli istituti religiosi – scrivono i vescovi – chiedono di far uscire da forme occasionali ed emergenziali la tutela delle persone che hanno un titolo di protezione umanitaria».
«La prospettiva realistica di nuove ondate di arrivi di persone che vivono il dramma della fuga per ragioni politiche e religiose – si legge nella nota – chiedono di non lasciare ancora nella precarietà strutture e percorsi di accoglienza e protezione umanitaria». I vescovi hanno poi espresso «preoccupazione» anche per la ripresa degli sgomberi dei campi rom in alcune città italiane, «senza un preciso progetto abitativo futuro, annullando le prospettive indicate dall’Europa e recepite in un recente Piano integrazione nazionale». La ripresa degli sgomberi porta anche con sé – spiegano – «l’annullamento dei progetti scolastici per i minori presenti nei campi, mettendo a rischio un diritto/dovere fondamentale». Durante l’incontro è stato anche ricordato mons. Bruno Schettino, presidente Cemi e Migrantes, scomparso recentemente e si è discusso della prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Occasione, questa, «per riflettere nelle nostre comunità sulle diverse situazioni di persone in cammino (dai giovani che nuovamente emigrano dall’Italia ai richiedenti asilo, alla gente dello spettacolo viaggiante ), perché non manchi una cura pastorale che sappia valorizzare l’esperienza di fede e di vita di ciascuno e aiuti tutti a costruire percorsi e storie di speranza». (Sir)