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«Tre uomini a piedi» attraverso l’Appennino

Per andare da Firenze a Bologna, ormai, si impiega meno che per attraversare il capoluogo toscano nelle ore di punta di ogni maledetto giorno feriale, tanto per parodiare il titolo di un celebre film di Oliver Stone. Complici i cantieri delle tranvie, certo: ma neanche la “cugina” emiliana, che non ha di questi problemi, se la passa tanto bene da questo punto di vista, nonostante la presenza della tangenziale. L’Appennino, invece, non è più un problema: Alta Velocità e Variante di Valico hanno avvicinato ancor più le due città rispetto a quanto avevano già fatto, nel 1934 e nel 1960, la “Direttissima” e l’Autostrada del Sole. Recarsi da una città all’altra ormai non ha più niente del viaggio, è declassato a semplice “spostamento”.Eppure tra Firenze e Bologna, o tra Bologna e Firenze, c’è tutto un mondo da scoprire e un lungo sentiero, la “Via degli Dei”, per farlo nel migliore dei modi e con i tempi giusti. Paolo Ciampi, giornalista con la passione dei viaggi e alcuni libri già all’attivo in materia, lo ha percorso assieme a due amici coetanei nel senso del “ritorno a casa”, dall’Emilia alla Toscana, in occasione del cinquantesimo compleanno. Non una fuga verso terre esotiche ma la riscoperta che anche a due passi da casa c’è un “altrove” che vale la pena di conoscere e percorrere, riscoprendo il fascino e il valore della lentezza in un mondo dove la velocità finisce spesso per allontanarci anche da noi stessi.