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Una studiosa toscana nella grotta di Qumran

L’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche della Facoltà Teologica di Lugano e l’Università della Svizzera Italiana di Lugano hanno condotto uno scavo archeologico nella grotta 11Q di Qumran diretto da Marcello Fidanzio, direttore del settore Ambiente Biblico, e da Dan Bahat, archeologo israeliano di fama mondiale.Scopo principale della campagna è stato di completare l’indagine archeologica e preparare la pubblicazione riassuntiva di tutti gli scavi alla grotta 11Q. Lo scavo ha permesso di ricostruire la stratigrafia e documentarla secondo gli standard archeologici attuali, mentre sono stati ritrovati alcuni materiali come frammenti di tessuti di lino, come quelli che avvolgevano i Rotoli del Mar Morto, resti di manufatti in pelle e in legno, fibre di palma, piante medicali, ossa animali. E infine è stata scoperta l’esistenza di una camera superiore, fino ad ora sconosciuta, all’interno della grotta.Alla «spedizione» ha partecipato anche Chiara Mariotti, lunigianese, mamma di tre figli, insegnante di religione nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli e «licenzianda» in Teologia biblica a Firenze presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di questa entusiasmante esperienza.