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SHAHBAZ BHATTI: AD UN ANNO DALLA MORTE LE INIZIATIVE IN PAKISTAN E IN ITALIA

Saranno tante, in Pakistan e in Italia, le iniziative per ricordare il primo anniversario della morte di Shahbaz Bhatti, il ministro per le minoranze religiose assassinato da un gruppo di terroristi un anno fa, il 2 marzo 2011, probabilmente per le sue prese di posizione contro la legge sulla blasfemia e in difesa di Asia Bibi, la donna cattolica condannata a morte per blasfemia. Il SIR lo aveva incontrato ad Islamabad alcuni mesi prima. Descriveva tutto il suo lavoro di dialogo con i leader islamici, i rappresentanti delle minoranze religiose, i membri del parlamento e i politici per cercare di riformare la legge, che permette abusi sulle minoranze religiose e sui musulmani stessi. “Questa legge, con false accuse di blasfemia, ha già fatto troppe vittime”, aveva detto allora. Qualche tempo dopo, il 4 gennaio, per avere osato criticare la legge fu ucciso dalla guardia del corpo Salmaan Taseer, il governatore musulmano del Punjab. Il 2 marzo toccò al cattolico Bhatti. I vescovi pakistani hanno scritto una lettera al Papa per chiedere la sua canonizzazione con il titolo di “martire e patrono della libertà religiosa”. Ma ancora non è arrivata una risposta dalla Santa Sede. In questi giorni si terranno celebrazioni in tutte le chiese pakistane, incontri a Lahore, Karachi, Islamabad, Peshawar. Il 6 marzo è previsto il ricordo istituzionale, con la partecipazione di circa 5.000 persone. Ad Islamabad sorgerà una università in suo onore, mentre a Kushpur (suo paese natale) saranno costruiti un museo e una scuola. Tutte le iniziative sono promosse dalla fondazione creata dal fratello Paul Bhatti, che ha lasciato la sua attività di medico in Italia per tornare in Pakistan e continuare l’opera di Shahbaz, come Consigliere speciale del Primo ministro. A Roma, alla Pontificia Università Lateranense, sarà presentato un volume a lui dedicato (ore 16). (Sir)