Gli anziani in Italia – che è il Paese “più vecchio d’Europa” – saranno sempre più a rischio povertà, per il peso della crisi e gli effetti delle manovre correttive del vecchio e nuovo governo. Aumenteranno fino al 5% le spese per abitazione e consumi energetici, mentre le manovre governative avranno un peso di circa 3.000 euro annui a famiglia. Con l’introduzione dell’Imu sulla casa i più colpiti saranno gli anziani soli. La povertà incide sul 13% degli anziani, mentre il 5,5% vive in condizioni di povertà assoluta, soprattutto al Sud. I pensionati poveri sono 2,3 milioni, una cifra destinata a crescere. Sono alcuni dati che emergono dalla II indagine nazionale sulla condizione sociale degli anziani, presentata oggi a Roma dall’Auser. Diminuiscono i servizi comunali per gli anziani (-28%) e crescono le liste d’attesa per gli interventi domiciliari. Da stime Istat relative al periodo 20032010 risulta che la spesa media mensile di un anziano cresce solo per l’abitazione e l’energia (+2,9%) e i trasporti (+0,7%), mentre vengono ridotte le spese per l’alimentazione (-1,7%), l’abbigliamento e le calzature (-0,8%), l’arredamento (-0,8%) e i servizi sanitari (-0,6%). Nel 2011 sono poi aumentate, del 13%, le offerte di vendita della nuda proprietà della casa, per una maggiore esigenza di liquidità. Anche se, con la recente manovra, nel 2012 sarà più svantaggioso rispetto al 2011. Riguardo ai redditi da pensioni, osserva l’indagine, non si naviga nell’oro. Nel 2011, in base ai dati Inps, su un totale di 5.269.493 pensioni di vecchiaia, circa il 52% è inferiore ai 500 euro mensili e ben il 78% non supera i 750 euro. Riguardo alle pensioni di anzianità, più del 30% delle prestazioni non supera la soglia dei 900 euro. Diminuire le pensioni commenta l’Auser -, tagliando anche risorse alle strutture pubbliche di sostegno alle forme di disagio, potrebbe portare un peggioramento della qualità di vita. La crisi economica è dunque maggiormente percepita dagli anziani: nel 2011 l’81,5% degli anziani indica un deterioramento della propria condizione economica rispetto al 74,8% nel 2010. Per ridurre le spese, inoltre, gli anziani mangiano poco e male, anche perché quasi il 70% fatica ad arrivare a fine del mese. Gli anziani, secondo l’Auser, sono doppiamente colpiti dalle manovre correttive, perché da un lato contribuiscono, quali ammortizzatori sociali, al reddito delle generazioni più giovani. Dall’altro, sono considerati i soggetti privilegiati sui quali poter applicare riduzioni della spesa pubblica. Sulla base dell’indagine, una volta che la manovra salva Italia sarà a regime, le ricadute saranno pari a 887 euro annui a famiglia, ai quali bisogna aggiungere la cifra già prodotta dalle precedenti manovre, che porterebbe il totale a 3.002 euro annui a famiglia.La nuova tassa sulla casa Imu, ad esempio, penalizzerà le persone anziane che vivono sole, perché non possono usufruire della detrazione per i figli e molto spesso abitano in case più grandi, quelle che abitavano quando i figli ancora non se n’erano andati. L’indagine evidenzia però anche notizie positive. Aumentano gli anziani che svolgono attività fisica: tra il 2001 e il 2010, la percentuale di anziani tra 65 e 74 anni che dichiara di svolgere attività fisica in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8% (+ 5,4%). Tra gli over75 è stato + 2,1%. Gli anziani, soprattutto uomini, si informano e partecipano molto ai temi della politica e cresce anche l’accesso al computer e a internet. Tra il 2001 e il 2010, quelli tra i 65 e i 74 anni che utilizzano il computer sono aumentati del 10%. Tra le malattie che più colpiscono gli anziani vi sono il diabete (soprattutto le donne), le malattie cardiovascolari e l’osteoporosi. In generale, anche se vi è stato un forme aumento nel consumo dei farmaci (nel 1995 assumeva farmaci il 77,2% degli over75, nel 2010 l’86%), cresce il numero degli anziani che si dichiarano in buona salute: nella fascia 65-74 si passa da 36,9% a 38,8, per quella over-75 da 20,9 a 22,2. L’aspettativa di vita oggi è di 78,8 anni per gli uomini e 84,1 per le donne. Nei prossimi 40 anni arriverà a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini. (Sir)