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TERREMOTO: GEOLOGI, L’80% DEL TERRITORIO TOSCANO E’ A RISCHIO SISMICO. 196 COMUNI NELLE FASCE PIU’ PERICOLOSE

«L’80% del territorio toscano è a rischio sismico, su 287 Comuni 196 hanno i propri territori, che ospitano il 70% degli edifici pubblici e privati dell’intera Regione, nelle fasce più pericolose». A lanciare l’allarme è Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana. La soluzione c’è: «Costruire le abitazioni secondo i criteri e le norme antisismiche. Solo così ci si difende dai terremoti». «Quello di oggi – continua – è un terremoto di magnitudo 5,4, (ben percepibile, preoccupante ma non distruttivo) secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) avvenuto alle 15 e 53 e si è generato (in termini tecnici il suo ipocentro si ubica) ad una profondità di 60,8 chilometri in provincia di Parma, nel distretto sismico di Frignano. La scossa ci testimonia la tettonica attiva dell’Appenino, che è una catena di montagne viva, che si stà formando e modificando; quando si formano le montagne la terra scricchiola, e questi scricchiolii sono i terremoti; tutta la fascia appenninica, compreso quella toscana, è ad alto rischio sismico», continua Fagioli. La Toscana è molto delicata da un punto di vista dei terremoti, spiega la presidente dell’Ordine dei Geologi. «C’è da dire che sia per gli studi sia per gli interventi, la Toscana è tra le Regioni italiane che più hanno fatto. Tuttavia molto resta ancora da fare».I geologi toscani da tempo premono perché la microzonazione sismica sia estesa a tutto il territorio a rischio. «Il problema è che se è relativamente facile intervenire normativamente sulle nuove costruzioni, il nostro patrimonio edilizio storico è quello che è, spesso per quanto riguarda molti edifici pubblici, scuole comprese, in precario stato di manutenzione strutturale: questa volta sembra che ci sia andata bene, ma le aree costruite verranno valutate in maniera più dettagliata, edificio per edificio. Ricordiamoci sempre che il terremoto non uccide, sono le case che crollano addosso agli abitanti ad uccidere. Il lavoro di microzonazione è già stato inserito in alcuni strumenti urbanistici, ma ripeto: il problema è il già costruito. Noi possiamo fare valutazioni, studi, la Toscana ha fatto molto, ma quello che conta è costruire secondo i criteri di legge, e verificare l’affidabilità del già costruito».Il terremoto spaventa tutti, perché è immediatamente percepibile, ma non bisogna dimenticare gli altri i rischi geologici, «Lucca guida, con il 31% di aree a rischio, la classifica italiana delle provincie. Sul fronte frane ancora Lucca primeggia con il 23% del territorio ad alto rischio potenziale, Livorno, con il 19,3% del territorio, è capolista nazionale in tema alluvioni» continua Maria Teresa Fagioli. «Per catastrofi idrogeologiche in Toscana dalla fine della guerra al 1989 sono morte 446 persone in 51 eventi, dal 1990 al 2001 i morti sono stati 58, 9 i dispersi, 15 i feriti, oltre 2000 i senzatetto, circa 2.500 gli sfollati. Da notare l’incremento della media di vittime per anno, ed il ridotto numero di feriti. Il territorio trascurato, quando colpisce di solito uccide. Quindi un territorio delicato come quello toscano non può essere abbandonato a sé pena disastri nella migliore delle ipotesi senza vittime», conclude il presidente dei Geologi.