(dall’inviata Sir a Manila) Sono circa 544.000, secondo una stima della Fondazione Ismu relativa al 2010, gli immigrati irregolari in Italia, il 10% dei 5 milioni di regolari in Italia. Su 68.000 migranti che hanno ricevuto il provvedimento di espulsione, solo il 10,5% ha lasciato il Paese. Inoltre, per effetto della crisi molti immigrati hanno perso il posto di lavoro e molti permessi di soggiorno sono scaduti, quindi il numero potrebbe aumentare, superando il mezzo milione. Sono le cifre sui flussi irregolari in Italia illustrate durante il convegno su Asia-Italia: scenari migratori, in corso a Manila. Si tratta dell’anticipazione di uno studio realizzato dai curatori del Dossier Caritas/Migrantes per la rete europea migrazioni Emn (European migration network), che sarà presentato a breve. Tra gli irregolari provenienti dall’Asia spicca la presenza cinese, ha spiegato Marta Giuliani, della redazione del Dossier, che si caratterizza come il primo Paese per respingimenti dovuti alla falsificazione del visto e del permesso di soggiorno, rappresentando circa un quarto di tutti i provvedimenti registrati nel 2010.Ma i Paesi asiatici più coinvolti nei respingimenti alla frontiera sono l’Iraq e l’Afghanistan. Quest’ultimo Paese ha anche il triste primato dei minori che cercano di entrare irregolarmente in Italia: nel 2010 ne sono stati rintracciati 65 su un totale di 325 casi. In ogni caso, i migranti entrati eludendo i controlli di frontiera non rappresentano la componente più cospicua della presenza irregolare ha precisato Giuliani -, costituita, al contrario, dalla categoria degli overstayer, cioè quelli che si sono trattenuti oltre il termine previsto. (Sir)