L’acquisto di prodotti a basso costo, il taglio alle spese per tempo libero e cultura, ma soprattutto l’aiuto economico dei parenti. Sono le strategie di galleggiamento delle famiglie italiane di fronte alla crisi economica, secondo un’indagine realizzata dalle Acli sulle persone che si rivolgono agli sportelli dell’associazione. L’inchiesta è stata realizzata tra marzo e luglio in 12 regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto) su un campione di famiglie (1500 questionari), nell’ambito delle attività di sperimentazione del progetto Link, finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Una famiglia su quattro nell’ultimo anno ha chiesto un aiuto economico ai parenti per fronteggiare la crisi; il 40% degli intervistati non è riuscito a pagare le bollette; il 22% ha tardato il pagamento delle rate di un bene acquistato; l’81% ha acquistato prodotti a basso costo. Tempo libero, cultura, ma anche cura della persona sono le voci di consumo che maggiormente si riducono, mentre subiscono contrazioni più contenute le spese per la casa, la mobilità e le comunicazioni. Sembra più facile rinunciare a libri, cinema e palestra piuttosto che al telefonino, osservano i curatori della ricerca. Per il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, i dati di questa indagine ci restituiscono l’immagine di un gran numero di famiglie italiane, non solo quelle che incontriamo nei nostri servizi e nelle nostre attività. Famiglie che cercano di resistere alla crisi adottando strategie di contenimento dei costi faticose, a volte contraddittorie, e spesso insufficienti, dovendo ricorrere spesso al sostegno economico dei parenti. Non possiamo continuare ancora a considerare le famiglie come unico salvagente del nostro welfare. (Sir)