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TAGLI CONTRIBUTI EDITORIA: FISC,IL BAVAGLIO AL TERRITORIO

“Decine di giornali rischiano la chiusura. Migliaia di posti di lavoro sono in bilico. Eppure questo fatto non fa notizia. Le emittenti nazionali e i grandi quotidiani ignorano il pericolo incombente”. La denuncia giunge dalle 189 testate che fanno capo alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), che questa settimana pubblicheranno un editoriale comune sui tagli ai contributi all’editoria che si vanno configurando con le manovre economiche 2011. “Nessuno – osserva il presidente della Fisc, Francesco Zanotti, che firma l’editoriale – desidera che si mantengano privilegi che suonerebbero del tutto stonati, ma occorre agire con sobrietà, rigore ed equità. La gravissima crisi in atto ha ridotto in maniera drastica le risorse a disposizione della presidenza del Consiglio dei ministri da cui dipende il Dipartimento per l’editoria. I fondi per l’anno in corso sono il 50 per cento rispetto a quelli del 2010, già diminuiti del 10 per cento, in una successione senza soste di erosioni”. Delle 189 testate Fisc, fa sapere Zanotti, “circa la metà beneficia di tali aiuti governativi, per un totale che non arriva a quattro milioni di euro. Si tratta di briciole per il bilancio statale, eppure molto importanti, se non decisive, per diversi nostri giornali”. “Veniamo da un 2010 terribile – prosegue il presidente della Fisc – che ha costretto numerosi periodici a confrontarsi con l’improvviso aumento delle tariffe postali del 1° aprile dello scorso anno. Molti hanno tremato, ma tutti hanno retto all’urto imprevisto. Ora un’altra tegola si abbatte su tanti giornali, e noi siamo tra questi”. Zanotti ricorda che “c’è una parte di Paese che non fa notizia, ma che ogni giorno vive, opera, soffre, si danna l’anima per fornire una prospettiva positiva a un presente quanto mai incerto. A questa parte d’Italia ogni settimana diamo voce. Una voce che magari non arriva nei piani alti dei palazzi, ma che accompagna l’esistenza delle borgate, dei paesi di montagna, delle mille città di provincia di cui quasi mai ci si occupa”. Per il presidente della Fisc, “togliere l’ossigeno a questi fogli (oltre a noi a diversi ‘giornali di idee’) significherebbe mettere il bavaglio al territorio, da sempre un’immensa risorsa per questo nostro Paese”. L’augurio, conclude Zanotti, è “che nessuno voglia assumersi la responsabilità di mettere il silenziatore anche a uno solo di questi giornali. Per ogni voce che si spegne nessuno ha un guadagno, ma di certo tutti ci rimettiamo in libertà e democrazia”. (Sir)