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MANOVRA ECONOMICA: OLIVERO (ACLI), SOSTENERE LE FAMIGLIE E IL LAVORO

(Castel Gandolfo) – “Si ripristini per tutti il contributo di solidarietà, si abbia il coraggio di inserire una patrimoniale sui grandi beni immobiliari del Paese e si dia subito avvio alle riforme da tempo prospettate, del welfare, del mercato del lavoro e del fisco”. Queste sono le tre cose, in merito alla manovra economica in discussione, su cui le Acli vogliono far sentire la loro voce, ha detto Andrea Olivero, presidente delle Acli, aprendo oggi pomeriggio a Castel Gandolfo, il 44° incontro nazionale di studi dal titolo “Il lavoro scomposto” (Verso una nuova civiltà dei diritti, della solidarietà e della partecipazione). Olivero ha proseguito dicendo che “tali proposte hanno tre obbiettivi precisi”, ovvero quelli di “dare continuità al modello italiano di welfare”, correggendolo ma non smantellandolo, “aprire nuovi spazi per i giovani nell’accesso al lavoro” e “garantire una più equa distribuzione della ricchezza del Paese” sostenendo in particolare “le famiglie ed i redditi da lavoro”.“Prima della crisi quasi il 31% dei giovani con contratto temporaneo passavano l’anno successivo ad lavoro a tempo indeterminato. Due anni dopo, nel 2010, tale percentuale è scesa a poco più del 22%” ha sottolineato il presidente delle Acli nel corso del suo intervento. Per Olivero “c’è la necessità di incentivare le politiche attive del lavoro finalizzandole ad un più rapido ingresso nel mercato del lavoro dei giovani, a partire da un migliore utilizzo dell’apprendistato”, accanto a questa misura serve “l’adozione di una unica aliquota contributiva per i dipendenti e i parasubordinati, pari al 33%, al fine di rimuovere quell’indebito vantaggio economico che è generato dall’attuale differenziale di quasi otto punti percentuali”, accompagnata dall’introduzione del contratto prevalente a tempo indeterminato” ed infine “estendere la copertura degli ammortizzatori sociali anche alle categorie e alle imprese che oggi ne sono esentate, con l’adozione di un sistema mutualistico gestito dalla bilateralità”. Olivero, ha sottolineato anche che “fermo restando il compito dei contratti di migliorare la base salariale del lavoro dipendente, le Acli propongono di detassare completamente i redditi derivanti dalla contrattazione di secondo livello sia territoriale che aziendale e di ridurre le aliquote fiscali sui redditi più bassi”. Il Presidente delle Associazioni Cristiane dei lavoratori, ha concluso dicendo che “promuovere il lavoro, stare accanto ai lavoratori a quelli che vivono la precarietà, la mancanza del lavoro, l’esperienza dell’erosione del suo senso, colmare l’assenza di un progetto di vita è il dovere e l’impegno a cui ci chiama il nostro tempo, che è pur sempre tempo opportuno per crescere in umanità”. (Sir)