Perché, mentre si studia la manovra che impone sacrifici, non introdurre la detraibilità dei libri di testo?. A proporlo è l’Age (Associazione italiana genitori – www.age.it), che alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico chiede di intensificare i controlli da parte di scuole, genitori e dirigenti scolastici sull’applicazione delle norme sull’adozione dei libri di testo, che ci sono e sono spesso aggirate, ma soprattutto di non considerare l’istruzione solo come una questione delle famiglie. Quello dell’associazione, si legge in una nota, è un richiamo alla responsabilità da parte di tutti, dirigenti scolastici in testa, tramite la proposta di detrazioni per rendere l’istruzione un investimento del Paese e non una questione delle singole famiglie. Sulla questione del caro libri di testo l’Age chiede, in particolare, che siano fatte rispettare le normative ministeriali e che, anche a fronte di un difficile momento di crisi, si cambi l’atteggiamento culturale e politico nei confronti dell’istruzione. Sul primo fronte, mentre si avvicina l’inizio della scuola e come ogni anno le famiglie fanno i conti con la spesa per il corredo scolastico e, soprattutto, per l’acquisto dei libri di testo, senza dimenticare i vocabolari, gli strumenti tecnici specifici, i trasporti, si stima che l’aumento medio sarà fra il 3 e il 5%. Richiamare gli elementi fondamentali di legge, mediaticamente enfatizzati di frequente, anche se spesso aggirati, è un primo modo per affrontare la questione, afferma il presidente nazionale dell’Age, Davide Guarneri, che ricorda come la circolare ministeriale n. 18 del 2011 prevede, per l’adozione dei libri di testo, la cadenza pluriennale per nuove adozioni; la restrizione della scelta di libri di testo a stampa per i quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio, fatta salva la possibilità per l’Editore di trasformare il medesimo libro di testo nella versione on line scaricabile da internet o mista; la progressiva transizione ai libri di testo on line o in versione mista; il rispetto dei tetti di spesa individuati per le scuole secondarie di I e di II grado; la non modificabilità delle scelte da parte degli insegnanti e della scuola nell’arco dei due periodi previsti. Le norme sono chiare, eppure la spesa aumenta, rileva Guarneri, secondo il quale il tetto di spesa stabilito annualmente dal ministero è superato in moltissime scuole italiane. Senza contare che di anno in anno si apportano comunque ai testi modeste variazioni, così da renderne impossibile il riuso. Per questo l’Age chiede più controlli e, se serve, l’individuazione di sanzioni, oltre all’attivazione di tutte le forme individuali e collettive per il risparmio. (Sir)