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MANOVRA ECONOMICA; CISL: OK TEMPI MA INACCETTABILE SUL PIANO DELL’EQUITA’

“La Manovra non aveva alternative né sui tempi, né sulle quantità, ma ne ha molte per la qualità, ed è su questo che la Cisl si impegnerà per cambiarla, per renderla socialmente più equa e più attenta alla crescita, perché così com’è ha molti profili non accettabili sul piano dell’equità. Il carico dei costi e dei tagli ricade ancora una volta sulle spalle dei più deboli, dei lavoratori e dei pensionati.”Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, Giorgio Santini, che stamani a Firenze ha chiuso i lavori del Consiglio Generale della Cisl toscana, riunita per parlare della Manovra, ma anche dell’accordo interconfederale tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 28 giugno, del Progetto Giovani della Regione Toscana e dell’intesa nazionale sull’apprendistato.Due gli interventi immediati chiesti dalla Cisl. “Un segnale di etica sociale e istituzionale, iniziando subito a tagliare i costi della politica, senza rimandarli alla prossima legislatura” ha detto Santini che ha rivolto un invito in questo senso ai Presidenti di Senato e Camera. “E poi la sospensione, come hanno fatto alcune Regioni, della decisione frettolosa di introdurre per tutti i ticket sanitari, sostituendoli con altri interventi.”Occorre poi lavorare a una riforma più ampia, a cominciare dal fisco, per scongiurare i tagli lineari previsti dal 2013. “Nella manovra –ha aggiunto Santini- ci sono 25 miliardi di tagli, che colpiscono soprattutto i più deboli e che vanno trovati in altre forme: con le riforme istituzionali, cioè accorpando i comuni, abolendo le Province, aggregando le municipalizzate; con la qualificazione della spesa sanitaria; con una lotta più incisiva all’evasione fiscale e tassando le rendite finanziarie. Serve infine una maggiore attenzione alla crescita, ad esempio rilanciando le liberalizzazioni.”Sulla necessità di sostituire ai tagli indiscriminati una riforma complessiva del fisco e una lotta senza tregua a evasione e sprechi ha insistito anche il segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza, che si è poi soffermato sui ‘costi della politica’, “e in questo caso sì, ci volevano tagli lineari, visto che negli ultimi 10 anni sono aumentati del 40%, con i rimborsi ai partiti lievitati del 1100%. Invece nella manovra su 70 miliardi di tagli, solo 7 milioni riguardano la politica.” Anche a livello locale, ha proseguito il segretario toscano, “dobbiamo essere inflessibili sui privilegi della politica. La Regione ha sì ridotto alcuni costi della politica e dell’amministrazione, ma in maniera ancora timida. La legge regionale sugli enti locali è stata bloccata dallo sbarramento delle province e lo stesso Presidente Rossi ha aumentato il costo per il suo staff, già composto da 16 persone, di altri 172 mila euro.”