Italia
REFERENDUM: PUBLIACQUA, ORA NORMA NAZIONALE PER GARANTIRE INVESTIMENTI
(ASCA) – “Occorre una norma nazionale che chiarisca presto cosa dobbiamo fare, quale bolletta dobbiamo inviare e soprattutto se da domani possiamo rivolgerci alla finanza pubblica della Cassa Depositi e Prestiti”. A dirlo è Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua, commentando i dati del referendum. “Gli italiani – continua D’Angelis, che guida una azienda che eroga il servizio idrico a 370.000 utenze, corrispondenti a circa 1.277.000 abitanti delle Provincie di Firenze, Prato, Pistoia e parte di Arezzo – hanno bocciato sia un provvedimento del centrodestra, il 23 bis, che un provvedimento del centrosinistra, la remunerazione del capitale. Chiedono il ritorno alla fiscalità diretta dei Comuni e delle Regioni e alle risorse dello Stato previste nelle manovre finanziarie. Per noi molto concretamente si apre da oggi il problema di come garantire gli investimenti strategici per 740 milioni di euro per i prossimi 10 anni che i sindaci hanno programmato e ci hanno affidato per acquedotti, fognature e soprattutto depurazione, la vera emergenza sulla quale pendono sanzioni europee se non raggiungiamo gli obiettivi entro il 2015. Abbiamo – conclude D’Angelis – cantieri aperti o in corso di apertura per centinaia di milioni di euro, lavori urgentissimi e non rinviabili in corso per ridurre inquinamento ambientale e migliorare il servizio, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è rischiare una lunga fase di incertezza normativa”.