In questi giorni abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’unità d’Italia, con giovani che arrivano da ogni regione e adesso ci apprestiamo a ripartire, ognuno per le proprie città e ad essere uomini e donne che fanno unità nella loro vite, unità tra studio e preghiera e tra vita e fede, oltre che uomini e donne che costituiscono strumenti di unità nei loro ambienti di vita, università in primis. È quanto affermano la presidenza nazionale della Fuci, in un comunicato diffuso oggi, al termine del convegno nazionale 150 e non sentirli. Eredità e prospettive dell’Italia che cambia, svoltosi a Reggio Calabria. Al termine dei lavori del prossimo Consiglio centrale, che si terrà a Roma il 25 e 26 giugno, sarà diffuso un documento conclusivo – affermano Sara Martini e Alberto Ratti che farà sintesi del cammino della Fuci dell’anno accademico 2010-2011. Un cammino che ha visto una riflessione sulle condizioni sociali, politiche ed economiche del nostro Paese. Nel comunicato si ricorda la Scuola di formazione, tenutasi lo scorso ottobre a Ragusa, dal titolo maleDETTO Sud. Immagini, contraddizioni, risorse e speranze di una terra in cerca d’autore, che ha focalizzato l’attenzione sul documento della Conferenza Episcopale Per un Paese Solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno e quindi sull’importanza dello sviluppo delle regioni meridionali, nel contesto della crescita del Paese. Il convegno nazionale, prosegue il comunicato della presidenza della Fuci, ha invece inquadrato il tutto all’interno della cornice dell’unità nazionale, raccogliendo l’eredità storica lasciataci in consegna, individuando ciò che ancora ci divide e tentando di individuare strade e strumenti per uno sviluppo del Paese. Il documento conterrà delle proposte concrete, sui temi affrontati in questi giorni chiariscono i presidenti nazionali – che come Federazione di universitari cattolici vogliamo mettere sul tavolo per far ripartire la nostra amata Italia.Sir