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FESTA D’EUROPA: BUZEK (PARLAMENTO UE), LUNGO CAMMINO, NUOVE SFIDE

Sono trascorsi 61 anni dall’inizio “del più ambizioso progetto politico della storia europea”. Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, sottolinea con una dichiarazione ufficiale la Festa d’Europa, che si celebra oggi nei 27 Stati Ue con numerose manifestazioni. Fra queste, ne è prevista una anche a Strasburgo, sede ufficiale dell’Assemblea, dove nel pomeriggio prende avvio la sessione plenaria (9-12 maggio). Buzek sottolinea il valore politico della Dichiarazione pronunciata il 9 maggio 1950 da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, che portò l’anno seguente alla creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la prima istituzione sovranazionale continentale dotata di poteri effettivi. “La Ceca fu l’inizio di una collaborazione che nessuno avrebbe potuto immaginare solo pochi anni prima”. “Abbiamo compiuto un lungo cammino dall’Europa divisa, distrutta e impoverita” che era emersa dalla seconda guerra mondiale, sottolinea il politico polacco. L’Ue è “ora un’area di libertà, sicurezza, giustizia e prosperità, in cui i cittadini viaggiano, vivono e lavorano liberamente”. “Abbiamo tutte le ragioni per essere orgogliosi dei risultati che l’Europa ha raggiunto”. Ma Buzek ricorda che i risultati ottenuti non possono essere dati per scontati e che “non possono essere mantenuti senza ulteriore sforzo e impegno. L’Europa unita è un referendum di ogni giorno”.In occasione della Festa d’Europa, il presidente dell’Eurocamera, Jerzy Buzek, ha dichiarato ancora: “L’Unione europea deve essere una forza attiva, ambiziosa e coerente, che difende i valori sui quali è stata costruita”. “Abbiamo bisogno di aiutare i nostri vicini orientali e meridionali nella loro lotta per la dignità umana, libertà e democrazia. Oggi, possiamo fare quello che Robert Schuman fece nel 1950: tendere la mano a coloro che condividono i nostri sogni, ma che non sono stati dalla parte vincente della storia. I popoli di Bielorussia, Tunisia, Egitto, Libia, Siria e di tanti altri paesi chiedono la nostra solidarietà”. Il presidente aggiunge: “Abbiamo inoltre bisogno di mostrare solidarietà con gli Stati membri dell’Ue che si trovano ad affrontare gli oneri di un debito pubblico elevato e che stanno adottando riforme coraggiose e responsabili”: il riferimento va, fra gli altri, a Portogallo, Grecia, Irlanda.Sir