«Anche la Chiesa di Prato partecipa di tutto cuore alla festa dell’unità d’Italia». Il Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni ha richiamato la lettera che Benedetto XVI ha inviato al Presidente Napolitano (testo messaggio) in apertura della solenne concelebrazione eucaristica presieduta questa mattina in duomo alla presenza delle autorità cittadine per il 150° dell’Unità d’Italia. «Siamo qui per pregare, una preghiera che si fa ringraziamento per l’unità politica della nostra Nazione. Vogliamo anche pregare ha aggiunto perché lo spirito dell’unità, della concordia prevalga sulle spinte disgregatrici della nostra società». Non è mancato, in linea con l’universalità della Chiesa, un riferimento alle vicende internazionali: «Mentre noi celebriamo il 150° dell’unità d’Italia, popoli vicini a noi geograficamente vorrebbero ottenere libertà e unità, vorrebbero un loro risorgimento ma sono schiacciati dai bombardamenti aerei».Durante l’omelia Simoni ha fatto riferimento alle «tormentate vicende tra la Chiesa e il nuovo Stato unitario», durante il Risorgimento, «vicende ormai conciliate». Celebrare l’unità della Patria, ha detto ancora il Vescovo, «non significa che dobbiamo necessariamente avere una stessa visione storiografica di come siamo arrivati a quel traguardo, ma significa sentirsi parte viva di una stessa storia e di una comunità».Simoni ha indirizzato un saluto deferente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di cui ha lodato l’equilibrio, «segno di garanzia, di unità, di imparzialità, di solidarietà per tutti gli italiani». Al termine della Messa la Corale della Cattedrale ha intonato «Va’ pensiero» dal Nabucco di Verdi.