Italia

MIGRAZIONI, MONS. PEREGO (MIGRANTES): PER L’INTEGRAZIONE SI FATICA ANCORA

Nel messaggio della Giornata mondiale delle Migrazioni 2011 che si celebra domenica 16 gennaio sul tema “Una sola famiglia umana”, Benedetto XVI “riprende e rilancia alcuni temi fondamentali del Concilio Vaticano II: l’unità della famiglia umana, la sacramentalità della Chiesa, la destinazione universale dei beni, la cittadinanza globale, il diritto ad emigrare, il dovere di regolare i flussi migratori, l’educazione interculturale, la fraternità universale”. È quanto ha detto questa mattina mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, nel corso della conferenza stampa per la presentazione della Giornata. Nella “particolare” situazione sociale, culturale, economica e religiosa, questi temi “aprono alcune prospettive di confronto e di crescita: la lettura dell’immigrazione dentro un progetto-pacchetto integrazione, su cui si fatica ancora ad investire sia sul piano nazionale che locale, abbandonando al volontariato percorsi e progetti sul territorio”, inoltre, ha aggiunto mons. Perego, “l’impegno alla riforma della legge sulla cittadinanza – uno degli appelli più forti e chiari alla Settimana sociale di Reggio Calabria – con l’attenzione ai quasi 600.000 bambini nati in Italia, all’estensione del servizio civile ai giovani stranieri, fino ad arrivare al diritto di voto amministrativo, come ulteriori tappe nell’allargamento di una cittadinanza non di carta, ma attiva e partecipativa”. E ancora “l’attenzione alle minoranze, in particolare ai rom e sinti, condividendo anche il progetto della presidenza europea ungherese, che pone l’integrazione dei rom in Europa tra le tre priorità del proprio impegno; la coniugazione del diritto di emigrare e il dovere di regolare i flussi, alla luce del nuovo decreto flussi, che pur nelle novità positive di quest’anno – l’attenzione ai migranti di origine italiana, la distribuzione delle quote alla luce delle domande – fatica ancora a rispondere alla necessità di un incontro tra domanda e offerta di lavoro, risultando alla fine di fatto una regolarizzazione soprattutto delle persone stranieri presenti nel nostro territorio”. E ancora, ha proseguito mons. Perego, “l’attenzione sociale al mondo degli immigrati precari che hanno perso il lavoro, attraverso una sorta di ripensamento della cassa integrazione connessa anche a un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro, per evitare un passaggio al lavoro nero e alla irregolarità di persone e famiglie; l’impegno a una riforma della scuola con al centro l’interculturalità, che chiede di investire in percorsi di accompagnamento all’ingresso alla scuola ma anche in percorsi di insegnamento interculturale; l’attenzione a un dialogo religioso, che sappia valorizzare l’unità su alcuni temi (pace, giustizia, salvaguardia del creato), il diritto ai luoghi di culto, il dovere di un rispetto delle differenze”.Per mons. Perego, sarà importante l’appuntamento di Assisi annunciato da Benedetto XVI, a 25 anni dallo storico incontro di preghiera del 1986. Il direttore della Migrantes richiama poi i due volti citati dal papa nel suo messaggio per la Gmm: i rifugiati e i profughi e gli universitari stranieri. “Sono due volti diversi: gli uni, i rifugiati e profughi, sono persone vittime di una migrazione forzata, provocata da guerre, persecuzioni e calamità naturali; gli altri, gli universitari – ha proseguito -, sono i volti di una migrazione aperta al nuovo, culturale. Entrambi questi volti che noi incontriamo nelle nostre città, entrano nei percorsi di vita sociale, economica e culturale, offrendo anche uno spaccato non sempre considerato della mobilità umana oggi”. Entrambi i volti delle migrazioni hanno “spesso come protagonisti i giovani provenienti dai diversi Continenti, da situazioni lontane fra loro, ma al tempo stesso che esprimono gli stessi tratti: la voglia di pace e di sicurezza, il desiderio di conoscenza e di ricerca”. Il “futuro del nostro paese”, ha concluso mons. Perego, dipende “anche dalla valorizzazione di questo incontro straordinario, che coniuga migrazioni dall’esterno e migrazioni interne, valorizza anche eventi straordinari, come l’Expo di Milano del 2015, nella dimensione di mobilità che creerà: 22 milioni di partecipanti provenienti da tutto il mondo, che si aggiungono ai 30 milioni di turisti che ogni anno vengono nel nostro Paese”.Sir