Italia

CATTOLICI E CULTURA, MONS. BETORI: FATTORE ESSENZIALE DELL’IDENTITA’

“Il patrimonio culturale cattolico costituisce un fattore essenziale della identità del popolo italiano, e questo oltre i confini delle singole diocesi”: lo ha detto stamane a Roma, nel gruppo di lavoro su “I cattolici e la cultura” all’interno del X Forum del Progetto culturale, l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori. “La mia esperienza a Firenze – ha spiegato – mi ha permesso di constatare che figure quali Dante, Petrarca, Boccaccio hanno creato con le loro opere un popolo prima che una nazione, la quale è giunta molti secoli dopo”. Secondo mons. Betori “il punto da cui ripartire è la cultura cristiana col suo patrimonio di ‘realismo’ rispetto alle derive di un pragmatismo e un relativismo che si vanno diffondendo e che non ci appartengono. La nostra cultura infatti poggia su una verità rivelata che è quella dell’incarnazione, rispetto alle astrazioni ideologiche o utopistiche”. Mons. Betori ha illustrato un caso “concreto” della città di Firenze, dove si è recentemente discusso sulla salvaguardia dell’Orsanmichele, la chiesa medievale sovrastata da un granaio che nei tempi della carestia distribuiva ai cittadini affamati razioni di grano, accantonate in maniera previdente da tutte le componenti cittadine per sfamare il popolo. “Questo è un esempio – ha detto – di come la cultura solidaristica cristiana sia entrata profondamente nella cultura popolare, assurgendo a struttura di solidarietà civile da tutti riconosciuta”. “Per i cattolici oggi l’impegno è quello di valorizzare la grande cultura e tradizione sociale e religiosa di cui sono portatori offrendo al paese il linguaggio, l’ethos, la visione cristiana che tanto ha contribuito alla costruzione dell’identità nazionale”, ha detto il filosofo Francesco Botturi, che ha coordinato un gruppi di lavoro su “I cattolici e la cultura” al Forum romano. Nel dibattito sono emerse considerazioni quali quella di Andrea Giani che “la cultura cattolica precede l’unità storica e pervade la storia più recente dell’Italia”. “I cattolici – ha proseguito – sono portatori di una cultura, quella della Chiesa e del popolo cattolico nel suo insieme, che è ‘ricompositiva’, cioè che tende ad abbracciare tutti i vari contributi, rispetto a culture autoreferenziali e a volte disgregatrici che vengono da altre visioni culturali e politiche. Ci dobbiamo quindi chiedere quale compito abbiano oggi i cattolici in una società multiculturale come l’attuale”. Lo studioso Tanzella Nitti ha posto in evidenza i “santi sociali e i sacerdoti scienziati che hanno caratterizzato tanta parte della storia italiana, in particolare piemontese (dove il docente opera, ndr)”. Ha quindi citato nomi quali il Cottolengo, Cafasso, Francesco Bruno, Giovanni Bosco e altri, per sottolineare come “la loro presenza non solo ha permesso l’evangelizzazione ma anche lo sviluppo della cultura scientifica e sociale”.Sir