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APPELLO PER LA LIBERAZIONE DEL MEDICO CATTOLICO CUBANO OSCAR ELIAS BISCET

Un appello per la liberazione del medico cattolico cubano Oscar Elias Biscet, condannato nel 2003 a 25 anni di carcere per la sua battaglia “contra del aborto, eutanasia y el fusilamiento”, è stata lanciata da Francesco Agnoli, presidente Medv (Movimento Europeo Difesa Vita) e sottoscritta, tra gli altri, dal Mario Mauro, presidente Ppe al Parlamento europeo, Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, da Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi e da Giuliano Ferrara direttore del Foglio. Oscar Elias Biscet, nato all’Avana, nel 1961, per Amnesty International, Human Rights first, Freedom Now e per migliaia e migliaia di cubani, è un “prigioniero di coscienza”, un vero eroe. Secondo Human Rights First, soffre di “gastriti croniche e ipertensione”, e ciononostante è confinato in celle solitarie, talora sotterranee, o con “violenti criminali”. Inoltre, è privato per lunghi periodi della possibilità di comunicare, di ricevere visite o medicazioni. La sua salute è rovinata. Ha perso quasi tutti i denti, ma non il coraggio. Laureato in medicina nel 1985, ha dato vita nel 1997 alla fondazione Lawton per i diritti umani. Per la sua a favore della vita dei più piccoli, contro la pena di morte e la tortura per i dissidenti e contro l’eutanasia, praticata su malati poveri, che si rivelano un peso economico, Biscet è stato aggredito, picchiato, additato come pazzo. Poi allontanato dal suo lavoro, rinchiuso in galera dal 3 novembre 1999 e al 31 ottobre 2002 condannato con l’accusa, fasulla, di “insulti ai simboli della patria”, “pubblico disordine” e “incitamento a commettere crimine”. Nel 2003 Biscet è stato nuovamente condannato, questa volta a 25 anni di prigione: oggi giace nella stessa isola in cui sorge Guantanamo, in condizioni terrificanti e disumane.

Per leggere l’appello:www.fedecultura.com e www.libertaepersona.org