Tre anni d’intenso lavoro guardando al futuro che dovrà essere integrato. Questo il bilancio che don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), traccia a conclusione del suo secondo triennio alla guida della Fisc. È, infatti, iniziata oggi pomeriggio a Roma con l’intervento di mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali la XVI assemblea nazionale elettiva della Federazione, che porterà all’elezione del nuovo Consiglio nazionale e, quindi, del nuovo presidente. In questi tre anni, ha detto don Zucchelli, abbiamo portato avanti ancora, con passione, l’impegno di evangelizzazione nelle diocesi e nei territori della nostra Italia. Abbiamo fatto nascere nuove testate. Abbiamo fatto crescere la coscienza dell’importanza dei media e, in particolare, della stampa locale per diffondere opinioni pubbliche ispirate ai valori evangelici. Il presidente si è poi soffermato sull’identikit dei settimanali cattolici: Siamo avamposti della missione’ perché possiamo arrivare là dove i tradizionali strumenti della pastorale purtroppo non arrivano più. Per questo, noi non siamo semplici giornalisti, siamo missionari e dobbiamo vivere tutto il nostro servizio con un profondo spirito ecclesiale. I tempi attuali ha sottolineato don Zucchelli esigono un impegno sempre maggiore. La cultura contemporanea si sta allontanando da quella storica del popolo italiano, profondamente radicata nei valori cristiani. Sono lobby culturali e minoritarie che tuttavia grazie proprio ai media laici impongono surrettiziamente opinioni non solo contrarie alla visione cristiana della vita, ma anche alla dignità e alla felicità della persona umana. Per questo, ha aggiunto, la battaglia per affermare i cosiddetti valori non negoziabili’ è uno dei nostri compiti maggiori. Lo facciamo proponendo un’informazione a 360 gradi, fatta con lo sguardo penetrante della fede, comunicando una visione della vita che emerge dalla struttura stessa dell’informazione dei nostri giornali. Un altro obiettivo primario in questo decennio riguarda la questione educativa su cui è impegnata la Chiesa italiana. In questi dieci anni ha affermato il presidente Fisc bisognerà affrontare il tema dell’educazione come viene trattato dai vescovi negli Orientamenti pastorali’ con precisi progetti d’intervento. E ancora: Nel prossimo futuro saremo chiamati sempre più a educare i lettori all’impegno socio-politico attraverso la partecipazione, di cui i giornali sono primario strumento. Tra le principali sfide per il futuro, don Zucchelli ha evidenziato l’integrazione con Internet, emersa in modo particolare dopo il convegno Cei Testimoni digitali (22-24 aprile 2010) e il congresso della stampa cattolica celebrato in Vaticano (4-6 ottobre 2010). È evidente ha affermato il presidente che i giornali Fisc non possono non fare i conti con i new media. Circa 80 nostre testate hanno già il corrispettivo on line. La sfida è quella d’intrecciare le varie tipologie di media (giornali, radio e siti Internet), principalmente a livello diocesano, per offrire un’informazione integrata. Ciò renderà certamente ancora migliore la nostra evangelizzazione perché noi siamo integrati’ non apocalittici’, siamo cioè positivi e ottimisti anche nei confronti dei new media. Avanti dunque ha concluso don Zucchelli con passione, fede, carisma, testimonianza. Siamo coinvolti con tutta la nostra persona. Non siamo semplici lavoratori, siamo missionari. L’assemblea proseguirà domani con la celebrazione della Santa Messa presieduta da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, e l’udienza particolare di Benedetto XVI. Sabato 27, il dibattito su Quale futuro per la carta stampata nel mondo digitale?, al quale parteciperà, tra gli altri, mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. (Sir)