Italia

IMMIGRATI SCESI DA GRU: MIGRANTES BRESCIA, EDUCARE A REGOLARITA’ E RIVEDERE LEGGE

“Gli eventi di Brescia hanno messo in evidenza la carenza di leggi che regolano in termini chiari la regolarizzazione dei migranti nel nostro Paese. E dall’altro lato la presenza di alcune fasce di persone che strumentalizzano questi immigrati”. E’ quanto afferma al Sir padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Brescia al termine della vicenda che ha portato alcuni immigrati a salire su una gru e a rimanervi dal 30 ottobre scorso fino a ieri sera, dopo una lunga trattativa alla quale partecipava in modo attivo anche il religioso. Ieri sera gli stranieri che erano saliti a 35 metri di altezza su una gru nel cantiere della metropolitana di via San Faustino, sono scesi mettendo così fine alla protesta. “Non si trattava – ha aggiunto p. Toffari che è anche direttore della Migrantes regionale della Lombardia – di parlare solo con gli immigrati che protestavano sulla gru ma c’era un movimento che dirigeva queste persone. Su questo – spiega p. Toffari – gli immigrati pensavano che, continuando a protestare avrebbero ottenuto i permessi per loro e per gli altri che erano nelle stesse condizioni e che sostenevano la protesta”. “Tutto questo – spiega ancora il direttore della Migrantes bresciana – porta a capire che è compito anche nostro, come Chiesa, di educare i migranti alla regolarità e all’attenzione a sfuggire a gruppi che hanno altri interessi. Comporta ancora – aggiunge – una ripresa vigorosa per ottenere una revisione di una legge che permette l’immigrazione clandestina a causa di rigidi criteri che non aiutano nessuno. Noi come Chiesa abbiamo lavorato a Brescia, condotti dal nostro vescovo mons. Luciano Monari, a livello umanitario e in collaborazione strettissimo con alcuni sindacati andando avanti, in termini serrati, per quindici giorni di trattativa. E’ questo è molto positivo”. Lo scorso 30 ottobre erano saliti sulla gru in nove, dopo poche ore si erano trovati in cinque, per poi tornare in sei. E ieri sera a continuare la protesta erano rimasti in quattro: due pachistani, un egiziano e un marocchino.Sir