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FIRENZE: DA DOMANI LE GIORNATE DELL’INTERDIPENDENZA

Città, luoghi di interdipendenza. Da cui può nascere, crescere e sedimentarsi l’integrazione e il seme della convivenza. In quale direzione le città del Duemila costruiscono interdipendenza? Se, lungo le sponde del Mediterraneo, interdipendenza significa anche immigrazione, qual è il ruolo delle istituzioni della politica, dell’economia, della cultura? Come cambia l’urbanistica delle città con il multiculturalismo? E i complessi scenari del lavoro? Quali scelte prioritarie attendono la società civile? A queste domande, domani e dopodomani, a Firenze cercheranno di rispondere le “Giornate dell’Interdipendenza”. Tema portante di quest’edizione: la città, le nostre città. “Integrazione, fra conflitto e inclusione”, “Interdipendenza, solidarietà e crisi economica”, “La città interculturale, Dare credito alle relazioni”, alcuni dei temi che verranno affrontati; corredati da testimonianze e da un dibattito pubblico a tutto campo. Promotori dell’evento Acli, Comunità di Sant’Egidio, Movimento politico per l’Unità (Focolari), Legambiente e Focsiv. La Giornata mondiale dell’Interdipendenza nasce nel 2003 negli Usa, a Filadelfia. A partire dal 2004 anche in Italia si svolgono giornate di approfondimento che prendono ispirazione da questo attuale concetto di interdipendenza. “Abbiamo posto al centro della riflessione – chiarisce Alfredo Cucciniello, responsabile del dipartimento Pace e stili di vita delle Acli – la città, che è l’incontro di tutte le domande della globalizzazione ma anche l’ambito dove è più facile costruire risposte e buone pratiche; è il luogo dove si armonizzano il globale ed il locale. Dalla città possono nascere il dialogo tra ‘diversi’, la sfida dello sviluppo sostenibile, comportamenti virtuosi per salvaguardare l’ambiente”. Dal 2004 le associazioni promotrici affrontano infatti l’interdipendenza come chiave di volta strategica, perché l’interdipendenza, oltre ad essere una lente attraverso cui guardare la realtà, è anche un valore multidimensionale. “Ragionare sull’interdipendenza, come faremo a Firenze, attiene ad una sfida che riguarda la qualità delle relazioni – prosegue Cucciniello -. Le città del XXI secolo non possono ridursi a quelle che Bauman e altri definiscono ‘discariche della globalizzazione’. Intolleranza, razzismo, sessismo, violenza: sono gli elementi di un imbarbarimento dei costumi sociali al quale non possiamo assistere passivamente”.Sir